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Artem Tkachuck, Pino in Mare Fuori: “La mia vita è stata difficilissima”

Il racconto di uno dei personaggi principali della fortunata serie Rai

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Artem Tkachuck è Pino in Mare Fuori: parola all’attore

Artem Tkachuck è Pino O’Pazzo in Mare Fuori: il suo personaggio è tanto amato quanto non compreso. Una storia difficile alle spalle, di violenza domestica nei confronti della madre attuata da parte dei vari compagni avuti dalla donna nella sua vita. Pino nella serie si dimostra più volte violento, ma quella violenza è sempre figlia di un vuoto interiore enorme, che lo porterà addirittura a tentare il suicidio in carcere.

Pino di Mare Fuori nella vita vera: chi è

Artem Tkachuck, alias Pino in Mare Fuori, nella realtà è un ragazzo nato nel 2000 in Ucraina (a Uman’), ma cresciuto nella città di Afragola (comune di Napoli). Con il suo personaggio interpretato nella fortunata serie Rai condivide, ovviamente, poco ma non proprio nulla. Di certo non il contesto nel quale è nato, perché il ragazzo non è nato a Napoli e neppure in Italia (ma vi è cresciuto). Eppure qualcos’altro di simile c’è: una vita dura, nonostante la giovanissima età.

Artem per DiPiù ha raccontato una vita sicuramente difficile, prima del successo in Italia: “Non vivevamo certo nel lusso, facevamo fatica ad arrivare a fine mese e persino a comprare un paio di scarpe. Non ne volevo sapere di andare a scuola, sono stato un ribelle”. Poi, il capitolo della fede: “Fino a poco tempo fa la mia vita è stata difficilissima. Poi, un giorno, ho sentito il bisogno di pregare, mi sono rivolto a Gesù e gli ho chiesto di aiutarmi a cambiare, e Lui mi ha aiutato a farlo”.

Come Artem è diventato un attore

Artem è dunque diventato un attore, ed anche molto bravo a recitare, un po’ per caso. Questo quanto raccontato dal ragazzo, per RadioCorriereTv: “Tutto è nato per caso, per gioco, per speranzaLavoravo in un autolavaggio e cercavo di mettere da parte i soldi per realizzare quello che era il mio sogno all’epoca, diventare pugile, campione del mondo. Oggi sono contento e grato per avere scoperto la recitazione”.

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