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Andrea Bocelli a Domenica In, è boom di critiche: “Basta, che noia”

Non tutti i telespettatori hanno preso bene la durata dell’intervista

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Andrea Bocelli ospite a Domenica In: un’intervista molto lunga

Andrea Bocelli è stato ospite a Domenica In nella puntata di oggi, domenica 11 dicembre. Mara Venier ha accolto il suo ospite, che però non era solo, con lui c’erano anche i figli Matteo e Virginia. L’intervista al tenore è durata poco più di un’ora: per alcuni telespettatori questo tempo è stato giudicato come eccessivo, anche per un super ospite come Bocelli. Il risultato è stato un boom di critiche sui social, nei confronti dell’ospite ed anche di Mara Venier.

“Teatrino stucchevole della famiglia Bocelli”: i malumori social

L’intervista a Bocelli firmata Domenica In, come sopra accennato, è durata circa un’ora, così che le critiche sui social hanno cominciato a farsi sentire. Il tenore, insieme ai suoi figli, ha presentato il nuovo album di Natale dal titolo A Family Christmas. Al suo interno alcuni grandi classici intramontabili quali, ad esempio, Feliz Navidad, Happy Xmas (War is over) e Buon Natale. Molti utenti social però hanno giudicato eccessivamente lungo, e di conseguenza noioso, lo spazio dedicato all’intervista di Bocelli. Sono stati davvero pochi i riscontri positivi, circa questa intervista a Domenica In.

I commenti social al vetriolo: “Quando termina questo ‘marchettone?'”

Mara Venier ha quindi salutato Andrea Bocelli, sul finire dell’intervista, ringraziandolo: “Credo sia stata una prima parte magica, un abbraccio e un ringraziamento alla famiglia Bocelli“. A questo punto Twitter si è letteralmente infiammato ed ha dato il via alle più dure critiche. Alcuni esempi: “Non ce l’ho fatta, è talmente grande il senso di nausea nel vedere Bocelli e famiglia! Non tollero l’assurdità che i figli devono fare per forza ciò che fa il genitore“.

Ancora: “Mi dispiace, famiglia Bocelli, ma non state arrivando come vorreste. C’è qualcosa che sa di forzato e finto. Troppo stucchevole“. Infine, quelli tra i più diretti: “Non rompete il caz*o a chi paga il canone“. “Che pa*le, anche basta“. “Mi domando che ca**o abbiamo fatto di male per meritarci una televisione di stato privatizzata“. Insomma, si sa che gli utenti sui social si sentono legittimati ad esprimere il proprio pensiero nei modi meno appropriati possibili.

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