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Alan Friedman su Giorgia Meloni: “Urla come una pescivendola”

Il commento di Alan Friedman sulla difficile situazione politica italiana in vista delle elezioni del 25 settembre: le parole su Salvini e Meloni

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Alan Friedman ospite a L’Aria che Tira

La politica italiana non è un affare puramente nostrano: anche all’estero guardano con attenzione la campagna elettorale in corso nel Bel Paese, e c’è chi ha deciso di esprimersi come Alan Friedman, naturalizzato italiano: cos’ha detto su Giorgia Meloni a L’aria che tira.

Alan Friedman, gli occhi del mondo sulla politica italiana

Alan Friedman, giornalista ma anche conduttore televisivo e scrittore naturalizzato italiano ma di origine statunitense, ha deciso recentemente di dire la sua sulle elezioni politiche, sulla campagna elettorale e soprattutto sui leader. Un pensiero che Friedman sembra avere molto ben definito in testa e che è venuto a galla nel corso di una sua ospitata su La7, a L’Aria Che Tira. Il giornalista economico, ospite di Myrta Merlino, ha deciso di indagare la campagna elettorale, analizzando strumenti ma anche programmi e comunicazione delle maggiori forze politiche in campo. Su tutti, è stato il commento riservato a Giorgia Meloni a lasciare interdetto il pubblico.

Alan Friedman su Giorgia Meloni: “Urla come una pescivendola”

Io ero in California quando a luglio Giuseppe conte, Salvini e Berlusconi hanno fatto cadere il governo e i commenti erano molto interessanti“, ha così dichiarato Friedman a La7. Molti forti le sue dichiarazioni in merito a Salvini, descritto come “alleato del partito del dittatore sanguinario Vladimir Putin“, ma non sono da meno le parole sulla leader di FdI, Giorgia Meloni. Così infatti Friedman sembra intervenire per suggerire anche un’idea di ciò che si sente e si percepisce a distanza riguardo la politica e i politici italiani: “Giorgia Meloni cerca di riposizionarsi come moderata è un esercizio furbo. Io credo che sia molto intelligente. Mentre urla come una pescivendola a Vox e contro i migranti e LGBT, fa la faccia gentile per rassicurare l’Europa, l’America e la Nato – dichiara Friedman – Ma se essere atlantista è essere trumpista, meglio di no“.

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