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Aida Yespica, le confessioni dolorose sul passato e lo stupro subìto a 7 anni: “Era un amico di famiglia”

Intime confessioni quelle di Aida Yespica che apre il cuore a Giovanni Terzi raccontando dolori per anni quasi del tutto rimossi

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Un’intervista di quelle che si leggono tutte d’un fiato quella che la celebre modella Aida Yespica, volto noto al grande pubblico, ha voluto rilasciare al giornalista Giovanni Terzi per Libero. Un chiacchierare molto intimo durante il quale sono riaffiorati i momenti più difficile del passato della modella e showgirl d’origine venezuelana: dall’abbandono della madre quando ancora era piccolissima allo stupro subìto quando aveva solamente 7 anni.

Aida Yespica e la violenza rimossa per anni

C’è una cosa che mi fa ancora oggi molto male, ed è lo stupro che ho ricevuto quando avevo 7 anni da un amico di famiglia che veniva sempre a casa da noi – sono le parole di Aida Yespica a Terzi su Libero, parlando della violenza subita in giovane età – Pensa che è tale il dolore che avevo rimosso totalmente quel momento, finché nel 2016 una mia amica mi racconta una sua violenza subita“. Un racconto drammatico, rimosso per processi post-traumatici, riaffiorato in età adulta e mai confessato al padre: “Ricordo tutto, il suo odore, la sua corporatura, era un uomo con una vistosa gobba, le sue mani che toccavano e accarezzavano“. Mai una parola con nessuno in quel momento, ancora fanciulla in Venezuela: “Avevo paura che potesse stare male e combinare un pasticcio per difendermi“, riferendosi a suo padre.

L’abbandono della madre e la morte del padre

Una trauma, una violenza rimossa ma mai davvero cancellata, arrivata dopo un’infanzia difficile per una bambina della sua età che aveva già dovuto fare i conti con l’abbandono della madre: “Sono nata in una famiglia umile, la nostra casa era stata costruita da mio padre vicino a un fiume [..] Eravamo poveri ma felici“. E sulla madre: “Ha lasciato mio padre quando avevo 2 anni, ci ha abbandonati e lui per tutti noi ha svolto entrambi i ruoli di genitore. Papà è stato un uomo straordinario, che se n’è andato troppo presto. E io l’ho visto morire tra le mie braccia“, confessa a Terzi. Una morte arrivata quando la Yespica era poco più che 17enne: “Mi arrivò una telefonata in cui papà non respirava, sono corsa da lui e l’ho visto morire. Ricordo di essere uscita dalla casa di mia zia urlando come una pazza in cerca di aiuto, ma non ci fu più nulla fare. Papà se n’era andato“. Un lutto terribile accompagnato da un allontanamento subìto dalla Yespica da parte della sua famiglia che dopo la morte del padre la allontanò: “Dovetti andare a vivere da una amica in una favelas. Non avevo nemmeno i soldi per pagare i funerali e iniziai a lavorare di notte in un bar anche per cercare di tornare in Italia a fare la modella“.

La mancanza del figlio Aron, ora a Miami

Poi il ritorno in Italia, la carriera da modella, la vita in televisione e l’amore per Matteo Ferrari coronato dalla nascita di loro figlio Aron, nato nel 2008. Poi, di nuovo il buio: “Ho sofferto di depressione post-partum ed è stato un periodo faticosissimo. In più c’è stata la separazione con Matteo, che ha provocato ancora di più dei dolori e delle grandi delusioni“. Oggi tra i due i rapporti sono tornati civili, dopo essere però passati anche attraverso il Tribunale e la recente pandemia più qualche problema con il passaporto sta tenendo la Yespica suo malgrado lontana dal figlio, con il padre a Miami: “In questo momento ciò che mi sta mancando di più è mio figlio Aron, a causa del Covid sono 2 anni che non riesco a vederlo“.

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