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Agatha Christie come Dahl: si abbatte la censura sui gialli della scrittrice
Anche i gialli di Agatha Christie nel mirino della censura: l’era del revisionismo
Via alla censura e al revisionismo: i gialli di Agatha Christie nel mirino della casa editrice inglese
A furia di tagliare probabilmente non ci rimarrà più niente, né del passato né di noi: si abbatte nuovamente la censura in chiave moderna sulla grande letteratura e a farne le spese ora sono i gialli di una delle più famose scrittrici, la celebre Agatha Christie.
La deriva dell’ipercorrettismo moderno
È successo un mese fa circa ai capolavori di Roald Dahl, e ora sta per succedere la stessa identica cosa ad Agatha Christie. Questa volta a sparire non sono le parole “brutto”; “grasso” e “pazzo” perché anche la censura spesso si commisura con l’opera stessa. Una penna rossa quasi del tutto impazzita quella del revisionismo moderno che guardando ad un futuro più “corretto” si sta abbattendo scelleratamente sul passato, andando a setacciare e ripulire testi letterari di grande importanza.
Agatha Christie non sfugge alla censura: HarperCollins ripulisce i suoi gialli, via “negro“, “ebreo“, “orientale” e non solo
La notizia arriva dalla stampa britannica che si dice certa delle intenzioni della celebre casa editrice HarperCollins. Dopo Dahl, anche Agatha Christie sembra sarà un’autrice a suo modo da censurare. Pare infatti che la casa editrice sia già intervenuta su numerosi scritti della Christie per andare a ripulire il linguaggio dei suoi gialli, cancellando termini impropri o offensivi che potrebbero ledere il lettore moderno. Termini che fanno parte di un passato e di un contesto storico che non è quello odierno. Entrando nel dettaglio, scrive il The Telegraph, sarebbero già stati cancellati i termini ebreo in Poirot a Styles Court e la parola nativo nel senso di indigeno da Il caso della domestica perfetta. Via anche i termini negro e zingaro ma anche orientale e dal temperamento indiano“.