Achille Lauro racconta la sua adolescenza: “Sono stato incosciente e compiaciuto”

Achille Lauro, il ricordo di un’adolescenza sofferta: le parole del cantante

Achille Lauro ha parlato della sua adolescenza, che non è stata facile né tantomeno la più felice. Una giovinezza segnata dai pericoli e dalle insidie di una periferia che troppo spesso toglie, invece di donare. Pure la capacità di sognare, che dovrebbe essere coltivata tra i giovani, rischia di essere vilmente schiacciata.

“Ero circondato da cattivi esempi, 50enni pluripregiudicati che per me erano qualcosa di simile ad un padre“, riporta Il Corriere della Sera. Ancora, il ritratto di un teenager “incosciente e compiaciuto“, stando alle parole dello stesso Lauro. “Andavo a rubare al supermercato, tornavo con 500/600 euro di roba“. Questo, però, è stato solo l’inizio.

“Ho capito che non volevo diventare come le persone che mi avevano cresciuto“

Achille Lauro in una situazione di grande difficoltà, da giovane, ha comunque capito chi, ma soprattutto come, voleva essere. “Ho capito che non volevo diventare come le persone che mi avevano cresciuto e mi sono costruito il mio successo“.

Ancora, ma questa volta una riflessione più generale: “Dovremmo ripensare all’ambiente dove crescono i ragazzi, per molti di loro la musica è un passaporto per cambiare vita“. Quello che conta, alla fine, sembra proprio essere questo: chi si decide di essere, indipendentemente dalle condizioni di partenza.