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MUSICA

Achille Lauro ci mette il cuore: “Malavita e criminalità mi hanno fatto crescere con miti sbagliati”

Achille Lauro ci mette il cuore, letteralmente: il battito sarà un’opera d’arte in scena a Milano

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Achille Lauro anche questa volta entra nel vivo di una narrazione estremamente personale sulla sua vita e sul suo passato, un trascorso carico di esperienze e non necessariamente tutte positive o tutte da ripetere. Classe 1990, il cantante Lauro De Marinis all’anagrafe oltretutto a breve si prenderà, dopo essersi già preso in passato più volte il palco dell’Ariston, l’Arcimboldi di Milano, lo sfondo del suo nuovo progetto.

Achille Lauro, One Night Show: il cuore dell’artista diventa un’opera d’arte

Achille Lauro è pronto a oltrepassare i confini ancora una volta andando ben oltre quello che è l’arte, aggiungendo un tassello, una nuova nota distintiva. Qualcuno rimarrà straniato sentendo parlare di NFT, propriamente un non-fungible token, un’opera digitale che vedrà al centro della scena tutto quello che di più caro ha Achille Lauro, il suo cuore. Una metafora ma, come ha raccontato il cantante a Il Corriere della Sera, non solo: “Avrò dei sensori collegati al corpo che registreranno il battito e lo proietteranno creando un’immagine unica incorporata in un NFT“. E il cuore ritorna, non solo nei battiti che diverranno arte, ma anche nella finalità del nuovo progetto di Lauro – il cui appuntamento è previsto il 7 dicembre al Teatro Arcimboldi di Milano – dal momento che l’NFT verrà messo all’asta e il ricavato verrà devoluto al reparto di cardiologia infantile del Policlinico San Donato.

Il passato di Achille Lauro: “Malavita e criminalità mi hanno fatto crescere con miti sbagliati

Raccontandosi a partire da One Night Show, l’appuntamento milanese in dirittura d’arrivo a posti limitati, Achille Lauro ripercorre con il giornalista del Corriere il suo passato con particolare attenzione alla sua infanzia, ai ricordi di bambino e alla sua adolescenza. “Erano cose che dovevano succedere ma mi hanno dato tanto. Tutto quello che ti accadde contribuisce a formarti. Non andavo a scuola, avevo seguito mio fratello e vivevamo in una comune – racconta Lauro di quelle esperienze che hanno reso “turbolento” parte del suo passato – [..] Vengo dalla periferia romana, ai bordi del raccordo, una realtà di estrema difficoltà. Malavita e criminalità mi hanno fatto crescere con miti sbagliati“.

Droga, sesso, criminalità: “In quelle realtà si cresce velocemente

Una consapevolezza precoce quella di Achille Lauro, da sempre ossessionato dalla scrittura nonostante il difficile rapporto con la scuola: “Mi sono reso conto che stavo crescendo in una bolla sbagliata che mi avrebbe portato nella merd*. Se parlo di droga non è quella che gira nel mondo dello spettacolo – spiega Lauro – ma di una bolla in cui non hai aspettative, non c’è futuro e accadono cose tremende da cui non si esce intatti. Dopo i 20 anni capisci che quelle non sono più ca**ate, ma che stai buttando la tua vita nel cesso, stai diventando un uomo e se continui non puoi più cambiare strada ed è tardi per la redenzione“. Una realtà cruda, arida, difficile dalla quale, oltrepassati i limiti, può sembrare quasi impossibile sfuggire: “La prima volta a 13 anni, lei aveva qualche mese in più – racconta il cantante della sua prima volta – In quelle realtà metropolitane si cresce velocemente“.

Quella notte a Sanremo: “Mi giocavo tutto in un secondo

Ora che One Night Show è quasi realtà, facendosi immaginare come un’esibizione unica, c’è margine di tempo per ripensare al passato gioioso come la sua straordinaria performance all’Ariston, guardando poi al futuro: “Mi giocavo 8 mesi di lavoro in un secondo: tutto o niente. Ricordo la gente in prima fila all’Ariston: interdetta ma contenta. Ho sentito che qualcosa stava accadendo, che sarebbe stato l’ultimo giorno da signor Nessuno“, racconta Lauro del suo spettacolare show al Festival di Sanremo nel 2020, l’anno di Me ne frego. E quel palco che già con lui ha cominciato a riprendere vita e nuova linfa, esasperata poi dal successo dei Maneskin, è ora solo un trampolino del passato: “Non mi voglio incensare, forse sono uno che si stufa prima degli altri – racconta di sé Lauro, e delle sue svolte – E adesso che è in arrivo un’ondata punk, sto pensando di cambiare un’altra volta“.

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