Moda
Abiti scandalosi delle star: i 10 look più chiacchierati della storia
Spacchi vertiginosi, migliaia di Swarovski cuciti a mano, trasparenze: gli eccessi della moda più discussi di tutti i tempi
Quali sono i 10 abiti più scandalosi indossati alle star?
Sono gli abiti più scandalosi, azzardati, trasparenti, tempestati di diamanti, vertiginosamente scollati, sexy, di carne, estremi ed eccentrici della storia. È un vero tuffo nella trasgressione quello che si può fare addentrandosi negli armadi delle star scovando i look più esclusivi ed eccessivi che hanno segnato i red carpet più importanti del mondo. Dalla gonna di banane di Josephine Baker, indossata nei primi anni del Novecento all’abito di carne di Lady Gaga passando per il trasparentissimo long dress di Kate Moss.
Gli “scandali” della moda più famosi e chiacchierati di tutti i tempi.
- 1926 – Josephine Baker
- 1974 – Cher
- 1988 – Cher
- 1988 – Rose McGowan
- 1993 – Kate Moss
- 2000 – Jennifer Lopez
- 2010 – Lady Gaga
- 2014 – Rihanna
- 2015 – Beyoncé
- 2016 – Bella Hadid
La Banana Skirt, la gonna di banane di Josephine Baker
Per risalire ad uno dei primi “scandali” che la cronaca modaiola ricorda bisogna tornare indietro di quasi un secolo. Precisamente al 1926 e sotto i riflettori c’è Josephine Baker, la prima ad aggiudicarsi il titolo di “Venere nera”. Occhi ebano, un corpo statuario che si stenta a credere reale e un fascino sacro tale da portare Ernest Hemingway a descriverla come la donna più sensazionale che qualcuno abbia mai visto. Tornando però ad uno degli abiti scandalosi della storia, impossibile non citare la Baker nel cuore del Folies Bergère di Parigi per lo spettacolo La Revue Nègre.
La gonna fatta di sole 16 banane di gomma – passata alla storia come Banana Skirt – è un indiscusso simbolo di quegli anni. Ed è anche uno dei look che hanno reso la Baker immortale: da lì a poco sarebbero state migliaia le bambole ispirate alla star, vendute per tutta l’Europa a sua immagine e somiglianza.
I naked dress di Cher: gli abiti scandalosi di Bob Mackie
Parlando di abiti “scandalosi”, non si può non nominare più di un look di Cher. Si fatica e non poco, sfogliando le fotografie, a decidere quale sia stato effettivamente l’abito più azzardato indossato da Cher nel corso della sua lunga carriera. Per puro gusto, ci sembra opportuno citare quello del 1974. L’occasione sono i Met Gala e il naked dress di Cher riscuote così tanti apprezzamenti da aggiudicarsi la copertina del TIME, un anno dopo.
“A quei tempi il Time riservava le sue copertine ai leader mondiali o a qualcuno che inventava qualcosa di importante, come il vaccino. Poi c’era Cher in copertina con quell’incredibile capo di abbigliamento e le edicole lo hanno esaurito quasi immediatamente“, dichiarava a Vogue nel 2017 Bob Mackie, il costumista e stilista creatore dell’abito. Un long dress trasparente tempestato di perline con le maniche da cui si diramano bianche piume, lunghi capelli neri, una visione angelica e trasgressiva al contempo, che lasciava pochissimo all’immaginazione degli spettatori. “Ha creato un sacco di confusione“, dichiarò sempre “Bob” Mackie.
Ancora Cher: la trasparente vittoria agli Oscar del 1988
Alla luce di quanto scritto poche righe sopra, Cher merita sicuramente il bis in questo viaggio nel mondo della moda degli eccessi. L’occasione, questa volta, è una delle più importanti: la 60° edizione della cerimonia di premiazione degli Oscar. È il 1988 e con il suo ruolo in Stregata dalla luna, Cher alza la più pregiata statuina per la categoria miglior attrice protagonista. Dietro l’eccesso c’è sempre lo stilista Bob Mackie, battezzato ad Hollywood come il “sultano delle paillettes“. Il lungo abito nero di trasparenze e punti luce indossato da Cher attirò l’attenzione dei media a livello internazionale, permanendo tutt’oggi nella storia come uno degli abiti più chiacchierati e criticati di sempre.
Rose Arianna McGowan, 1988: gli “abiti scandalosi” come strumento di denuncia
Stesso anno ma occasione diversa per Rose Arianna McGowan, attrice e cantante americana che ha trasformato la passerella degli MTV Video Music Awards del 1988 nel suo personale teatro. C’è poco da ricordare in termini di stoffe. Per l’evento la McGowan si presentò a Los Angeles in un abito del tutto trasparente, di soli fili di perline sul dietro lasciando intravedere tutto quel che restava del suo perizoma. Un abito prepotente, quasi impercettibile a tratti e altamente provocatorio, portatore di un significato molto forte. Una denuncia. Lo racconterà la stessa attrice anni dopo nel corso di un’intervista con Jameela Jamil: “L’ho fatto per una ragione. È stata la mia prima apparizione pubblica dopo essere stata violentata“. La McGowan è stata una delle principali accusatrici del colosso del cinema Harvey Weinstein per i reati di stupro e molestie sessuali e una delle prime donne a denunciare tutto a mezzo stampa sulle pagine del New York Times e del New Yorker nel 2019.
1993, Kate Moss e l’inaspettato successo all’Hilton Hotel
Rimanendo in ambito di naked dress, come non menzionare poi quello indossato dalla top model Kate Moss nel 1993. L’occasione è la festa di Elite Model Agency, Look of the Year Contest, all’Hilton Hotel di Londra. Erano gli anni delle trasparenze, i decenni del nude in favore di sinuosità e silhouette ben visibili. Artefice dell’abito la stilista inglese Liza Bruce, ricordata soprattutto per aver dato largo spazio nelle sue passerelle in giro per il mondo ai leggins in tutte le loro forme. Nessun pantalone attillato però per Kate Moss che in quella occasione divenne la vera “paparazzata” della festa. A far parlare di lei quell’abito lungo, metallico che, con la complicità delle luci, lasciava intravedere tutto compreso il semplicissimo tanga nero indossato dalla modella. Con quell’abito “sottoveste”, i riflettori impazzirono così come i flash dei fotografi che avevano obiettivi solo per la Moss, allora 19enne.
Il Jungle Dress di Jennifer Lopez e l’ascesa di Donatella Versace nel 2000
Entrato letteralmente nella storia il Jungle Dress, è l’abito verde firmato Donatella Versace indossato dall’iconica Jennifer Lopez (fresca sposa di Ben Affleck). Così come quello di Lady Gaga – di cui parleremo tra poco – anche quello di Jennifer Lopez, indossato ai Grammy Award del 2000, è entrato nella storia. Si è persino aggiudicato una propria pagina Wikipedia. Ricordato per plurimi titoli, da quello di “abito entrato nella storia” a quello di “abito che ha lanciato Donatella Versace”, fu tale il successo della stoffa indossata sul red carpet da JLo che Donatella Versace decise successivamente di regalarglielo per ringraziarla dell’enorme pubblicità che era riuscita a farle. In chiffon di seta, selvaggiamente trasparente con quella profondissima scollatura che in pochi centimetri diventa spaccatura, la Lopez nelle interviste che seguirono raccontò di averlo tenuto al “posto giusto” grazie a dello scotch biadesivo. Attualmente, il jungle dress è esposto al Grammy Museum di Los Angeles.
Il meat dress di Lady Gaga: l’abito di carne che fece scandalo nel 2010
Così scandaloso ed estremo, tanto da meritarsi una pagina di Wikipedia dedicata, è stato poi l’abito indossato da Lady Gaga nel 2010 in occasione degli MTV Video Music Awards. Dal gusto per il naked dress all’estremo meat dress della star. Un abito interamente realizzato con carne bovina dal peso di 23 kg. Lady Gaga, che già di per sé aveva i riflettori puntati contro, destabilizzò l’intero parterre facendo parlare di sé e di quell’abito realizzato dallo stilista italiano Nicola Formichetti.
Non si placarono per mesi le critiche e le condanne da parte degli animalisti, quasi increduli. Fu Lady Gaga in persona a spiegare il significato sottostante quell’abito: “Non era per mancare di rispetto a chiunque sia vegano o vegetariano – aveva dichiarato Lady Gaga ad Ellen DeGeneres – Come sapete, sono l’essere umano più libero di giudizio sulla terra. Tuttavia, ha molte interpretazioni ma per me questa sera, se non difendiamo ciò in cui crediamo e se non combattiamo per i nostri diritti, molto presto avremo tanti diritti quanti la carne sulle nostre stesse ossa. E io non sono un pezzo di carne“.
Trasparente e lustrini per Rihanna, ipnotica ai Cfda Awards nel 2014
Così come Cher e come tantissime altre artiste del suo calibro, è molto difficile aprire l’armadio di Rihanna e scegliere un solo abito che sia giudicato il “più scandaloso in assoluto” in maniera condivisa. Rihanna ci ha insegnato, anno dopo anno, evento dopo evento che ci può sempre superare in tutto, anche quando i limiti sono già stati oltrepassati. Se proprio bisogna però scegliere uno degli abiti della bad girl dell’R&B è d’obbligo citare il sensualissimo look sfoggiato dalla cantante nel 2014 in occasione dei Cfda Awards, l’annuale Council of Fashion Designers of America Awards. Incantevole l’abito di Adam Selman tempestato da ben 216mila cristalli Swarovski con il quale Rihanna ha brillato per il Lincoln Center di New York. Una cascata di brillanti che ha di merito consacrato RiRi come icona di stile, tra trasparenze, diamanti e un semplicissimo tanga color carne.
Beyoncé e naked dress ai Met Gala del 2015 firmato Riccardo Tisci
Non l’avevamo ancora nominata ma è arrivato il momento di farlo. Sono fiumi di inchiostro quelli usati per descrivere la sensualità di Beyoncé sfoggiata ai Met Ball Gala del 2015. Altro red carpet, altro abito, altro nude code. Riprendendo un po’ le fila dell’abito “frittata” indossato da RiRi nel 2015, anche Beyoncé aveva deciso di solcare il tappeto rosso vestita di cristalli volti ad esaltare le sue forme messe in bella mostra, del tutto a nudo. Strategicamente fasciante nei punti giusti per lasciarsi poi andare sul fondo, a sirena: l’abito indossato da Beyoncé fu disegnato appositamente per lei da Riccardo Tisci per Givenchy.
Della serie “abiti scandalosi”: Bella Hadid s-vestita di rosso nel 2016 al Festival di Cannes
Ultima, solamente per termini cronologici, la modella Bella Hadid “svestita di rosso“, come titolavano i tabloid, in quel del Festival di Cannes nel 2016. Con il suo vestito leggero, rosso fuoco, caratterizzato da un vertiginosissimo spacco inguinale e da uno scollo da far trasecolare, Bella Hadid si portò a casa un bel po’ di complimenti per il fisico e il titolo di “più sexy del Festival”. Il suo abile destreggiarsi in movenze e passi sul red carpet senza farsi sfuggire dalle mani il tessuto, venne particolarmente apprezzato dai critici della moda che sprecarono solamente elogi per l’abito firmato Alexandre Vauthier Couture.