Facekini: cos’è il “passamontagna” da mare che spopola nelle spiagge

Facekini: la tendenza per l’estate in spiaggia

Se andando in spiaggia si scorgono persone che indossano qualcosa di simile ad un passamontagna, non è il caso di preoccuparsi. Non si tratta di malviventi (si spera), ma di bagnanti che vogliono proteggersi dai dannosi raggi del Sole e che decidono di farlo con il facekini.

La parola facekini deriva dalle parole inglesi face (viso) e bikini. E si tratta proprio di questo: un costume per il viso.

Perché è diventato così popolare?

Il facekini è stato inventato dal designer cinese Zhang Shifan nel lontano 2004, ma sta raggiungendo un nuovo grado di popolarità negli ultimi anni. Il motivo è da ricercarsi soprattutto nel cambiamento climatico: sempre più persone vogliono proteggersi dai dannosi raggi ultravioletti, diventati più aggressivi in conseguenza all’assottigliamento dello strato di ozono nell’atmosfera terrestre. È utile anche per proteggersi dalle punture di meduse ed altri insetti.

Il facekini è del tutto simile ad un passamontagna: presenta aperture in corrispondenza di occhi, naso e bocca. Rispetto a questo, però, ci sono alcune differenze. Il tessuto è quello dei normali costumi da bagno, con tanto di fantasie colorate. Inoltre, è formulato per coprire anche la zona del collo e dello sterno, così da ampliare le zone che va a proteggere.

Facekini: ecco chi predilige l’utilizzo di questo accessorio estivo

Contrariamente agli standard europei, dove la maggior parte delle persone anela ad un’abbronzatura scura (e per ottenerla si adoperano dubbi sistemi, come il #beertan), in Asia si cerca di evitare che questo accada. Soprattutto nel Sud Est asiatico, infatti, avere la carnagione chiara è considerato un canone di bellezza. Ad adoperare questo accessorio sono in prevalenza donne che hanno superato i 60 anni di età. Tuttavia, il facekini sta diventando popolare anche nelle fasce più giovani della popolazione. Viene spesso utilizzato in abbinamento ad altri indumenti che riparino il corpo dai raggi solari, come maniche lunghe e mute.