Nina Moric: “Sono finita in codice rosso in ospedale, mi hanno asportato un seno”

Nina Moric: dal rapporto col figlio all’inferno del ricovero in ospedale

Un periodo buio quello passato negli ultimi mesi da Nina Moric: la modella croata ha voluto parlare di quello che ha passato recentemente dal rapporto col figlio Carlos Maria (avuto dalla precedente relazione con Fabrizio Corona) al ricovero in ospedale.

Un lungo sfogo che tocca tanti ambiti della sua vita per arrivare a parlare soprattutto di questi ultimi mesi e del suo ricovero durante il quale non c’è stata alcuna visita per lei.

Le gioie e i dolori della tv: “Avevo il terrore di invecchiare”

In un’intervista rilasciata al settimanale Oggi, Nina Moric si è raccontata dopo un lungo periodo di silenzio. La modella è entrata subito nel dettaglio del suo aspetto fisico che è frutto anche di una notorietà vissuta in maniera tossica soprattutto quando il lavoro collima con la tv. “Avevo il terrore di invecchiare – racconta la Moric – che è tipica del mio ambiente di prima. Non è una sola questione di vanità, è la paura di non lavorare più. Se ti fai vedere con le rughe ti insultano, se le combatti ti insultano lo stesso“. L’ammissione alla quale arriva è importante e molto triste: “Ero schiava di quel sistema malato. Ho cercato di stare alle regole del gioco, poi ho detto basta“.

Il ricovero in ospedale di Nina Moric: “Mi hanno asportato il seno e la protesi”

Tutto è cambiato ancora nel maggio scorso quando un problema di salute si è fatto largo nella sua quotidianità. “Ho avuto un problema al seno“, ha raccontato la modella. “Un’infezione che è finita in sepsi. Sono stata attaccata da un batterio, è spuntato come un nodulo e poi ha cominciato ad espandersi“, ha raccontato.

Le prime cure prestato però dai medici di un ospedale milanese alla modella si sono rivelate essere molto blande, troppo per combattere il batterio. “Il male si è diffuso e dopo un mese il mio seno era viola, una ‘bomba’ che mi dava dolori atroci – così sempre Nina Moric – Sono finita in codice rosso all’Humanitas. Ho rischiato, sono stata 20 giorni in ospedale. Mi hanno asportato il seno e la protesti, ora sono un’amazzone“. Nonostante tutto però, anche in questo momento di forte difficoltà, il dolore più grande è stato ritrovarsi sola: “La vera ferita è che non è venuto nessuno a trovarmi tranne un amico. E ce n’era un altro che mi chiamava dagli States, stop“.