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Orietta Berti, lo sfogo rivolto alle donne: “Ma che mamme siete?”
La cantante ha affrontato due temi molto importanti
La cantante ha spiegato perché ha deciso di scrivere due canzoni su temi tanto delicati
Orietta Berti ha rilasciato un’intervista a Gente durante la quale ha raccontato l’origine dell’ispirazione che l’ha spinta a scrivere due canzoni dai testi decisamente impegnati, ovvero Il coraggio di chiamarlo amore e Diverso. Il brani parlano infatti rispettivamente di violenza di genere e omosessualità, tematiche molto sentite dall’artista. “Sono argomenti importanti che alimentano la cronaca, su cui mi fa piacere dire la mia”, ha spiegato Orietta, prima di dettagliare il suo pensiero.
Le parole di Orietta Berti su violenza di genere e omosessualità
“Le donne storicamente hanno sempre subito violenza, fisica e psicologica, che spesso sopportano in silenzio. Lo fanno nel timore di non essere credute, da soggetti colpevoli quanto gli stupratori che mettono in dubbio la loro onestà. Le capisco, ma le invito a trovare la forza di denunciare i maltrattamenti di certi uomini che dicono di amarle per poi distruggerle. Io, per fortuna, non ho avuto queste esperienze traumatiche, ma mi immedesimo nelle sofferenze di tante donne che hanno scambiato la gelosia e la possessività del partner per amore”. Questa la tesi di Orietta Berti.
“Ma che razza di mamme siete?”
Infine, un messaggio rivolto direttamente alle mamme di ragazzi omosessuali: “Alle madri che, scoprendo di avere un figlio gay, lo rifiutano, magari su pressione dei familiari omofobi, io chiedo: ’Ma che razza di mamme siete? Spero, attraverso la musica, di dare il mio contributo a smantellare certi preconcetti disumani”.