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Giorgia Soleri si sfoga sul prezzo della visita: “500 euro, la salute è un diritto!”
“Perché il nostro Stato non ci considera individui?”
La riflessione di Giorgia Soleri sulle spese mediche: “Grata di potermele permettere”
Giorgia Soleri ha deciso di raccontare un episodio accadutogli recentemente, che l’ha portata a fare un’amara riflessione sul sistema sanitario nazionale: una visita specialistica dal costo decisamente salato. La ragazza, che soffre di diverse patologie la cui cura è ad oggi molto complessa, ha spiegato tutto nel dettaglio ai suoi follower.
Per le cure a cui deve sottoporsi serve un patrimonio
In cura presso una ginecologa di Bergamo, Giorgia Soleri ha sottolineato come sia difficoltoso sottoporsi alle cure richieste dalla sua condizione. “E’ una dei pochissimi medici, se non l’unica, a trattare vulvodinia ed endometriosi tenendo in considerazione il quadro completo di tutte le patologie e come interagiscono tra loro. Ma è a Bergamo, a 650 km da dove vivo”, ha esordito la ragazza.
Giorgia Soleri calcola il costo totale della visita ginecologia
Non è solo la distanza a rappresentare un ostacolo, ma anche il costo complessivo da sostenere, tra spostamenti, visita in sé e pernottamento a Bergamo. Per chi si deve recare lì da città lontane è una spesa da tenere in conto, vista la difficoltà a prenotare. “Visita circa 180 euro, senza contare eventuali esami tipo pap test o tamponi, che alzano il costo di circa 50/100 euro, dipende. Treno andata e ritorno circa 150 euro. Eventuali pasti fuori circa 40 euro, eventuale notte fuori circa 80 euro. Da questo aggiungere l’eventuale guadagno perso della giornata lavorativa”, questo il resoconto di Giorgia Soleri.
La critica allo Stato: “Non ci considera”
Da qui la riflessione: “Sono estremamente grata di avere il privilegio di potermi permettere le cure e tutto ciò che ne consegue. Ma la salute non è un privilegio. E’ un diritto tutelato dalla nostra Costituzione, ed è garantito per tutti gli individui (che è molto diverso da tutti i cittadini). Quindi continuo a chiedermi: perché il nostro Stato non ci considera individui?”.