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Cinema e Teatro

Moonage Daydream: David Bowie come non lo avete mai visto

La parte più intima e segreta di David Bowie, ora sul grande schermo

Avatar di Tecla Chiomio

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david bowie moonage daydream

David Bowie torna al cinema con Moonage Daydream: ora, sullo schermo, è rappresentata la sua anima

Di certo i film su David Bowie non mancano: in rete e al cinema ci sono moltissimi documentari che raccontano la vita del Duca Bianco. Amori, delusioni, e ancora nuovi amori e nuove delusioni. Il rapporto con la droga, con l’estetica femminile e la sovversione dei preconcetti della società. Ma David Bowie è stato molto altro. David Bowie, prima di tutto, era anima. Era arte, pensiero, creazione. In Moonage Daydream vediamo tutto questo mondo celato dentro David Bowie.

Moonage Daydream: luminoso, rumoroso, coinvolegente

Moonage Daydream è un documentario, presentato quest’anno al Festival di Cannes, diretto da Brett Morgen (già regista di Kurt Cobain: Montage of Heck). Al regista americano, dopo la morte di Bowie avvenuta nel 2016, sono state aperte le porte alle stanze più intime della vita del cantante. Il Duca Bianco, ansioso di perdere pezzi di sé, conservava qualunque ricordo legato alla sua carriera. Ed è così che Morgen ha avuto accesso ad oltre cinque milioni di contenuti, tra filmati e registrazioni inedite.

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Un’immagine tratta dal film Moonage Daydream

Moonage Daydream: non il solito documentario

Come il regista americano Brett Morgen ha raccontato durante un’intervista a Rolling Stones, la sua intenzione non era quella di creare il solito documentario, fatto di interviste delle persone che l’hanno conosciuto, testimonianze e così via. Morgen voleva creare qualcosa di rivoluzionario, per rendere davvero omaggio ad un artista multiforme e sfaccettato come Bowie. Così Morgen si è lanciato nella creazione di un vero e proprio film immersivo, a cavallo tra la video arte e il documentario sperimentale, in un perfetto equilibrio tra caos e transitorietà, due parole chiave del film.

Lo stesso titolo non è casuale: la prima scelta del regista era Station to station, ma è stato presto abbandonata in quanto non rendeva l’idea rivoluzionaria che c’era dietro al film. Moonage Daydream, titolo di una canzone dell’album Ziggy StarDust, è sembrato invece molto più coerente: lascia quell’alone di mistero, di sogno, di extraterrestre. Tutti elementi imprescindibili dalla personalità di uno dei più grandi artisti del secolo scorso.

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