TV e SPETTACOLO
Vittorio Gassman,100 anni del “Mattatore”: il goffo ricordo del figlio Alessandro
Alessandro Gassmann ricorda il padre Vittorio, il “Mattatore” del cinema italiano che avrebbe compiuto oggi 100 anni
Cento anni di Vittorio Gassmann: il ricordo del Mattatore
Ci sarebbero tanti modi per ricordare Vittorio Gassman, uno dei più grandi attori italiani dell’ultimo secolo: a ricordarlo nel giorno di quello che sarebbe stato il suo 100esimo compleanno è stato il figlio Alessandro, anche lui celeberrimo attore. Morto nel 2000, è proprio il figlio Alessandro a restituirne una bellissima immagine molto intima e particolareggiata di quello che Vittorio Gassman ben oltre lo schermo.
Vittorio Gassman: un padre goffo, ma anche un eroe
Un Brancaleone, ma per tutti il Mattatore, come il suo più grande successo televisivo passato alla storia, inscindibile dal nome di Vittorio Gassman. Un eroe dello schermo però goffo nella vita, che amava elargire le mance, ligio nel pagamento di qualsivoglia tassa, amante delle autore sportive e della velocità ma con le mani, come si direbbe oggi, un po’ di “burro”. “Lo chiamavo ‘papone’ – ricorda Alessandro Gassmann a Tv Sorrisi e Canzoni – Anche mio figlio Leo mi chiama ‘papone’, immagino che sia perché sia tutti alti“. Ricordando il Mattatore con il quale ha avuto la fortuna di vivere ma anche dal quale ha avuto la fortuna di imparare, così sempre l’attore Alessandro: “Mi colpiva il fatto che fosse un eroe fuori luogo, un personaggio goffo com’era mio padre nella vita“.
“Era molto pericoloso andare in macchina con lui, credo di aver rischiato la vita tante volte”
Così infatti nella vita di tutti i giorni Vittorio Gassman era di un’autentica semplicità, al limite della goffaggine: “Era un uomo di grandissima gentilezza e generosità. È stato il più grande elargitore di mance che io abbia mai conosciuto. Ma era anche goffo, sì: spesso gli cadevano le cose dalle mani“. Parlando invece della sua passione per le auto e per la velocità così confessa Gassman: “Era molto pericoloso andare in macchina con lui. Aveva la passione delle auto sportive e gli piaceva andare forte, ma non era un pilota provetto e credo di aver rischiato la vita tante volte con lui“.
Le ultime parole di Vittorio Gassman e una lezione di vita: “Spegni la luce”
Sono tanti gli aneddoti sul padre Vittorio che affiorano dalla mente del figlio Alessandro Gassmann che ricorda anche quanto fosse rigoroso e ligio il padre, soprattutto quando si parlava di tasse. Un essere così tanto attento che lo portò un giorno a domandare alla Guardia di Finanza come avrebbe potuto fare per dichiarare quel David di Donatello vinto che avrebbe potuto essere d’oro o dorato: “I finanzieri si guardarono, lo guardarono, e poi gli dissero di stare tranquillo“.
Poco avvezzo alla carta di credito, che considerava persino un oggetto volgare, Gassman era solito viaggiare con contanti, anche oltre il consentito. E c’è poi infine il ricordo di quelle ultime parole, semplici, un presagio di addio ma anche ad oggi una lezione: “Dopo cena era in studio a leggere e quando l’ho salutato mi ha detto ‘spegni la luce’” – ricorda Gassman – Ci teneva molto a non sprecare ed è sempre stato convinto [..]. Negli anni ho ripensato a quella frase e ora ci leggo un insegnamento: dobbiamo ricordarci sempre di quanto siamo fortunati e cercare, per quanto possiamo, di non sprecare mai nulla“.