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Patrizio Rispo: “Diagnosi di tumore alla prostata”

Il celebre attore oggi 66enne racconta la diagnosi del tumore e un evento del tutto inaspettato in sala operatoria, che ha cambiato la sua vita

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Patrizio Rispo tumore prostata

Patrizio Rispo e il tumore alla prostata diagnosticato nel 2015

Patrizio Rispo racconta il tumore alla prostata. Attore italiano classe 1956 ma soprattutto un volto noto e storico per tutti gli amati della celebre serie televisiva italiana, Un posto al Sole. La scoperta del tumore è arrivata quasi “per caso” ma durante alcuni controlli di routine volti proprio alla prevenzione, nel 2015. Poi l’operazione mai avvenuta, e un epilogo del tutto diverso da quello che poteva immaginare.

Patrizio Rispo e la diagnosi: “Il tumore andava operato”

Patrizio Rispo, celebre attore italiano di 66 anni, racconta a Ok Salute e Benessere come ha scoperto di avere un tumore alla prostata e come ha affrontato la malattia. Era il 2015 quando è arrivata la diagnosi: tutto ha avuto inizio quando durante alcuni controlli per prevenzione, le analisi hanno evidenziato un’anomalia. “Mi è stato diagnosticato un cancro in fase iniziale, localizzato nella zona apicale della ghiandola. C’era poco da fare, mi dissero i medici, il tumore andava operato“. L’operazione però, per una serie di improbabili coincidenze, non c’è stata.

Una serie di improbabili eventi: salta la corrente in sala operatoria

Racconta Rispo infatti di una serie di imprevedibili eventi che, con il senno di poi, sembrano aver avuto più senso di quanto sembrasse al principio. “Ero già sul lettino della sala operatoria quando è mancata la corrente elettrica e i medici sono stati costretti a posticipare l’intervento nel pomeriggio“. La corrente però, non è ritornata. I medici hanno allora deciso di posticipare l’operazione nei giorni a seguire, ma l’operazione non c’è stata. Come se fosse un segno, Rispo ha deciso di annullare l’operazione optando per nuovi esami medici.

Un segno del destino? Cinque mesi da la notizia

Il mio tumore, in quel momento, aveva dimensioni molto ridotte e un’aggressività minima – racconta Rispo, tornato dal suo medico – Mi ha consigliato di entrare in sorveglianza attiva, ovvero tenere sotto attenta osservazione il tumore anno dopo anno”. Dopo 6 anni di continui e periodi esami, 5 mesi fa la notizia: “Uno degli esami di routine ha evidenziato un cambiamento nelle caratteristiche iniziali del mio tumore. È stato in quel frangente che il professor di Lauro ha deciso di sottopormi a un’operazione, avvalendosi di una nuova tecnologia non invasiva a ultrasuoni focalizzati che ha permesso di eliminare, in una sola seduta operatoria, i tessuti cancerosi, senza la necessità di ricorrere successivamente alla radioterapia“.

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