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Nino D’Angelo e il sogno per Napoli: “Sarei diventato sindaco se…”

Se non avesse cantato l’amore per la sua città, avrebbe dedicato se stesso in un altro modo

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Nino D'Angelo nonno

Il cantante partenopeo, dopo il concerto all’Arena Flegrea, ha parlato del rapporto unico con la sua città e il suo pubblico

Nino D’Angelo si è esibito due giorni fa nella sua Napoli in occasione della Mostra d’Oltremare 2022. Il cantante ha giocato in casa, circondato dall’affetto del suo affezionatissimo pubblico e ha rilasciato alcune parole sul rapporto unico con la sua città.

Il fortissimo legame tra Nino D’Angelo e i suoi fan

Innanzitutto, ha ringraziato le tante persone che lo seguono da anni e che tramandano le sue canzoni generazione dopo generazione: “Il loro affetto va al di là della musica. Mi vogliono bene, lo dimostrano quotidianamente inviandomi i loro video e questa cosa mi fa venire la pelle d’oca. Anche i giovanissimi affollano i miei concerti”.

“Mi sento un nonno del mio pubblico”

Poi, parlando del ruolo che sente di avere proprio nei confronti di chi lo ascolta, ha aggiunto: “Nel mio piccolissimo provo ad usare la mia notorietà per diffondere i sentimenti. Il mondo non è in un telefonino, ma in un sorriso, un abbraccio. In questo momento storico così buio abbiamo bisogno di sentimenti veri. In questo mi sento un nonno del mio pubblico”.

Nino D’Angelo: “Con più cultura sarei diventato sindaco”

Un senso di responsabilità, quello di Nino D’Angelo verso il pubblico (in particolare quello della sua città), che lo porta a pensare a cosa avrebbe fatto se non avesse dedicato la sua vita alla musica. “Se avessi avuto un po’ più di cultura avrei fatto politica e sarei diventato sindaco di Napoli ma mai dire mai nella vita”, ha rivelato il cantante.

Il ricordo di Pino Daniele

Infine, sempre parlando a Il Corriere del Mezzogiorno, ha voluto ricordare un altro simbolo musicale napoletano: Pino Daniele. “E’ stato uno dei più grandi artisti di tutto il ‘900. Ci conoscemmo ad Ischia, eravamo entrambi scugnizzi ma lui aveva studiato, era più colto di me. Un giorno mi invitò a casa sua a Formia perché voleva fare una sorpresa a sua sorella che era una mia fan. Nel 2008 mi volle con lui sul palco in piazza del Plebiscito. Unico”.

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