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Giulia Caminito ha vinto il Premio Campiello: L’acqua del lago non è mai dolce vince la 59esima edizione
Premiata la giovane autrice già finalista del Premio Strega 2021
La 59esima edizione del Premio Campiello, il prestigioso concorso che celebra la narrativa italiana, si è conclusa con la vittoria dell’opera L’acqua del lago non è mai dolce dell’autrice classe 1988 Giulia Caminito. La cerimonia di premiazione è stata trasmessa in diretta tv su RaiUno, con la conduttrice Andrea Delogu incaricata di dirigere lo spoglio delle schede avvenuto nella cornice dell’Arsenale di Venezia.
Premio Campiello: vince il libro L’acqua non è mai dolce
“Grazie a tutti quelli che hanno lavorato con me, alla mia famiglia, ai miei lettori. Dedico il premio alle donne e alla loro possibilità di leggere e scrivere in qualsiasi parte del mondo”, queste le prime parole rilasciate dall’autrice Giulia Caminito dopo la vittoria del Premio Campiello, che arriva a breve distanza dalla finale del Premio Strega che la vedeva in gara proprio con quest’opera e che sancisce un 2021 per lei davvero d’oro.
La classifica finale del Premio Campiello l’ha vista trionfare proprio sul vincitore del Premio Strega Andrea Bajani (con Il libro delle case), su Paolo Nori, Paolo Malaguti e Carmen Pellegrino. Lo spoglio delle votazioni dei giurati, i Trecento Lettori anonimi, ha portato a questo risultato:
- Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani), 99 voti
- Paolo Malaguti, Se l’acqua ride (Einaudi), 80 voti
- Paolo Nori, Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fedor M. Dostoevskij (Mondadori), 37 voti
- Carmen Pellegrino, La felicità degli altri (La nave di Teseo), 36 voti
- Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli), 18 voti
Giulia Caminito racconta il suo romanzo L’acqua non è mai dolce
Il libro di Giulia Caminito fonda la sua potenza sul modo in cui affronta le disuguaglianze sociali e le loro conseguenze sulle vicende umane, per nulla disilluso e pieno di lucido coraggio. La protagonista, Antonia, naviga la complessa contemporaneità, che rende la condizione economica e sociale di ogni individuo un vero e proprio stigma e fardello, traendo la forza necessaria a farlo dai suoi valori morali pagando lo sforzo in termini di incomprensioni con la figlia. È un romanzo che parla di donne e dunque di uomini, non consola, non perdona, ma racconta e trasmette, descrive e sottolinea e, soprattutto, trascina il lettore nella vita di Antonia, nelle credenze dell’autrice e lo fa specchiare esaltando la natura di ciò che si è in rapporto dello sfondo che è la nostra attuale società.
Premio Campiello Giovani, Opera Prima e alla Carriera
In occasione della cerimonia sono stati assegnati anche il Premio Campiello alla Carriera (a Daniele Del Giudice, scomparso proprio nei giorni precedenti la manifestazione), il Premio Campiello Giovani (ad Alice Scalas Bianco, Il ritratto di Parigi) e il Premio Campiello Opera Prima (Daniela Gambaro, Dieci storie quasi vere).