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Paperino: l’antieroe per eccellenza della Disney compie 88 anni
L’antieroe Disney compie 88 anni
Paperino compie gli anni: il compleanno dell’antieroe Disney
Altroché Sophia Loren o Alain Delon, invecchiare come Paperino non sarebbe affatto male. Lui, l’unico vero Donald amato da tutti (ogni riferimento a Trump è forzatamente casuale), compie oggi, 9 giugno, la bellezza di 88 anni eppure nessuno lo direbbe a guardarlo. Il papero più papero dei cartoni animati che papero però non lo è mai stato e non lo è nemmeno ora, alla soglia dei 90 anni.
Paperino, il papero più amato che però papero non è
Paperino, continueremo comunque a pensarlo papero? Sì, ma anche no. In realtà infatti nel nostro immaginario siamo tutti, o lo siamo stati per un tot di tempo, affezionati all’animale sbagliato. Il telefono senza fili dall’America all’Italia non ha fallito, tuttavia sono trascorsi così tanti anni che ogni correzione puntuale risulterebbe fuori luogo. A volerla dire molto lunga, Paperino, apparso per la prima volta nel mondo di Walt Disney il 9 giugno del 1934, non è un papero bensì un’anatra. Che cambia? Nulla, eppure la differenza è sostanziale e nella frattura ci si può intravedere l’idea, l’intuizione voluta o non voluta, per una riflessione più ampia. Già perché cambia tutto in natura indagando il “che cos’è una papera”, dal momento che per definizione si definisce papera un’oca domestica giovane. E così come cambia in natura, cambia nell’economia dell’etica e della morale di Paperino in quanto tale.
Il qui pro quo (e non il Qui Quo Qua) è avvenuto in fase di traduzione dall’inglese Donald Duck (più che corretto) all’italiano papero da cui Paperino. Che non si metta in dubbio la conoscenza dell’inglese dei traduttori del Novecento, anzi. Il fatto che Duck sia stato tradotto con Paperino e non con il più corretto Anatrino è questione di puro stile editoriale italiano. Paperino è uno dei primi ma non di certo l’unico ad essersi ritrovato ad essere “altro” rispetto all’originale per ragioni d’economia linguistica. Si guardi ad esempio al titolo Il silenzio degli innocenti in luogo del più corretto Il silenzio degli agnelli. Stile, familiarità, vendibilità.
Anatrino, l’emblema dell’inetto sveviano
Ritornando al principio, Walt Disney ha sempre avuto ben chiaro che Donald fosse a tutti gli effetti un’anatra. Paperino di fatto, nell’immaginario collettivo e sposato dalla Disney che gli ha dato vita, rappresenta per eccellenza l’antieroe. Fauntleroy Duck, questo il nome all’anagrafe Disney (tradotto in italiano in un tragicomico Paolino Paperino) con la sua goffaggine, con la sua parlata goffa, con la sua vita costellata da sfortune che lo rendono goffo, come scriveva Domenico Volpi è “l’incarnazione dell’uomo medio con le sue frustrazioni, i suoi problemi, le nevrosi“.
Così tanto paladino degli sfortunati, così tanto antieroe, così tanto mediocre rispetto all’infallibile Topolino che sovviene immediatamente un’immagine del tutto sveviana. L’immagine di un Paperino-inetto, la trasposizione nel mondo del cartone animato dell’uomo sconfitto in partenza, vittima di sé stesso al punto da sopravvivere 88 anni sotto le mentite spoglie di un papero, in Italia. Un’inettitudine tale che non gli è valsa lo sforzo di affermarsi e guadagnarsi il successo affermandosi per ciò che per sua natura è.
La leggenda secondo cui Disney si ispirò ad un duck
Che Paperino sia di sua natura sfortunato non è però arbitraria intuizione. Vuole la leggenda che Walt Disney per Donald Duck si ispirò all’allora vivo e vegeto Donald Bradman, un asso del cricket. Un giocatore promettente ma sfortunato al punto da registrare un drammatico duck durante una partita a cricket, e per duck è da intendersi zero punti, la peggior performance possibile. Donald Bradman, secondo la leggenda, per quel duck nonostante capacità ed esperienza, venne licenziato dal club.
L’abbigliamento proprio da anatra
A riprova dell’anima da anatra di Paperino c’è poi il suo abbigliamento. Paperino non è un influencer e non si può dire certo che il suo abbigliamento sia dovuto allo stile marinaresco lanciato da Paperina Ferragni. Il costume da “marinaio” di Paperino lo si deve proprio al rimando contestuale alla sua natura che, in quanto anatra, lo vuole un abile nuotatore. Nemmeno un’anatra qualunque ma un’anatra Pechino Americana. Si tratta di una razza di anatra domestica dal piumaggi bianco e che è caratterizzata da una postura quasi eretta. Torna tutto. Ora non c’è alcun motivo per flagellarsi con un Anatrino che risuonerebbe come frutto di un distopico ipercorrettismo.
Lunga vita al più grande e amato e simpatico Paperino.