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George Orwell, il Grande Fratello: la grandezza di 1984
74 anni fa George Orwell pubblicava il distopico e sempre attuale 1984, tra i 100 migliori libri del Novecento secondo Le Monde
George Orwell: 73 anni di 1984, un’emblematica e immortale opera
1984 è indiscutibilmente il romanzo di più successo di George Orwell, scrittore ma anche giornalista, attivista e critico letterario dei primi del Novecento. Pubblicato precisamente l’8 giugno di ben 74 anni fa, nel 1949, il romanzo di Orwell e la sua portata distopica a distanza di decenni permane attuale e coerente col presente, uno tra i più intriganti casi di studio letterario.
George Orwell: 1984 e il Grande Fratello
Di 1984, di cui parliamo oggi in occasione del suo anniversario di pubblicazione, ne abbiamo dovuto parlare anche qualche settimana fa. Risale a maggio la notizia che arrivava dalla Bierlorussia che vedeva proprio 1984 finire all’indice dei libri proibiti. Eliminato fisicamente dalle librerie, reali e online, il capolavoro di Orwell è stato vietato e censurato. Niente di diverso da ciò che voleva la legge prima del 1987 nell’Unione Sovietica. Il motivo è ovviamente da ricondursi al profondissimo carattere critico dell’opera che, con tanto di precisazione di Orwell, non si è mai prefissa di minare ad un solo ed unico partito. In 1984 Orwell, servendosi della finzione letteraria, ha cercato bensì di criticare il suo presente, l’assetto politico e sociale, oltre le specifiche distruggendo di fatto qualsivoglia totalitarismo e raccontandone la deriva più distopica.
L’azzeramento della privacy e il controllo onnipervasivo
Non c’è riferimento diretto nell’opera di George Orwell che, nella distopia, fa immergere la penna nella società inglese del 1984. Una società che vive al cospetto di un personaggio, un solo capo. Una persona che nessuno ha mai visto fisicamente e che pure è onnipresente e controlla ogni cittadino: il Grande Fratello, the Big Brother. Nessuno lo ha mai visto eppure lui riesce a vedere e a controllare chiunque, un’intera società osservata ininterrottamente con telecamere presenti in ogni dove. Tra neolingua e bispensiero, il Grande Fratello reprime la società controllando persino i pensieri, le opinioni tra le mura domestiche. Nessuno può permettersi alcuna forma di dissenso, nessuno può per questo aver garantita una privacy.
Alla luce di questo controllo onnipervasivo sul quale si articola il romanzo non è difficile immaginare il motivo per cui il Grande Fratello in quanto reality si ispiri direttamente dall’opera di Orwell. Proprio 1984 rientra nella classifica dei 100 libri migliori del Novecento secondo la classifica di Le Monde.