MUSICA
Tra eutanasia e defibrillatore: il rock aspetta il suo destino
Tra leggende e nuovi talenti, il rock è ancora una volta in discussione
Mick Jagger chiama, Damiano David risponde
La musica è universale, unisce anime e corpi in tutto il globo, è lo strumento cui vengono attribuite proprietà mistiche di armonia tra popoli, cui orecchie e voci di miliardi di persone tendono in maniera naturale e viscerale. Ma guai a parlare di rock. All’improvviso, la sineddoche si rivela divisiva, capace di far schierare e scontrare anche chi le stesse buone intenzioni sembrerebbe averle. Persino i Rolling Stones, che di rock costituiscono quasi sinonimo, si trovano in disaccordo sull’argomento con i Maneskin, che aggiornamento della stessa voce sul vocabolario vorrebbero invece presto essere.
Il rock è morto, viva il rock!
Ad aprire la discussione è stato Mick Jagger, che ha voluto sottolineare il fine vita del genere, dovuto all’assenza di esponenti in grado di continuare a far scorrere il soffio vitale nelle vene del morente rock. Apriti cielo.
L’irritazione per la frase pronunciata da chi di rock ci ha vissuto una vita (e pure lussuosa) ha scatenato la risposta di chi la stessa vita ha iniziato appena ad assaggiarla, ovvero Damiano David, leader dei Maneskin. “Il suo è un modo antiquato di vedere le cose. Nessuno sta mantenendo vivo il rock’n’roll, perché semplicemente è impossibile ucciderlo”. Il cantante romano rivendica così l’immortalità dell’etichetta rockettara, sulla quale scadenza non dovrebbe esserci.
Tra band palliative e immortalità: il rock sta nel mezzo
Da un lato Jagger preferirebbe forse un’eutanasia del rock, piuttosto che un sofferente declino costellato di band palliative. Dall’altro ci sono band come i Maneskin che scaricano elettricità nel petto di un paziente spesso dato per finito con troppo anticipo.
Il rock non muore mai. Si dice. Ed effettivamente come l’ammazzi un genere musicale? Allora che senso ha dibattere dell’ovvio? Qual è il fine di una tale discussione, fatta oltretutto da due rockstar? Forse è solo una scusa. A Mick Jagger probabilmente rode semplicemente perché non è più possibile godersi la vita come una volta e vorrebbe che tutto morisse con lui. E probabilmente rode anche a Damiano, in cerca di rivincita dopo aver aver aperto il concerto proprio di Mick, suo mito, e aver scoperto che a questo, dei Maneskin, non gliene frega proprio un c…