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Chiara Ferragni: “Ho sofferto di sindrome dell’impostore”

Chiara Ferragni si racconta nel corso della prima edizione di Forti Insieme, la campagna di Pantene a sostegno dell’imprenditoria femminile

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Chiara Ferragni dalla parte delle donne per le donne: l’evento Forti Insieme

Chiara Ferragni ha felicemente preso parte al talk con Valeria Consorte e Danila Di Stefano che, in agenda, era fissato a metà marzo scorso. Ai tempi l’evento saltò in quanto, nei medesimi giorni, arrivò la diagnosi della malattia di Fedez. Voltate le spalle alla malattia, Chiara Ferragni ha dialogato in occasione del “punto” su Forti Insieme, la campagna di Pantene a sostegno delle imprese guidate dalle donne.

Chiara Ferragni e la salute mentale

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Un talk di donne per le donne, così è descrivile l’incontro tra Chiara Ferragni, Danila Di Stefano e Valeria Consorte, rispettivamente ceo di Unobravo e Vice President Beauty Care P&G Italia. Un incontro per parlare di imprenditoria femminile, gender gap ma anche e soprattutto di salute mentale. La Ferragni, ben prima dell’incontro stesso, si è sempre spesa sui social al fianco di Fedez promuovendo e messaggi e sensibilizzando il pubblico nei confronti della terapia.

Chiara Ferragni: “Ho sofferto di sindrome dell’impostore”

chiara ferragni impostore 1
Chiara Ferragni su Instagram

Non manca da parte di Chiara Ferragni, a tal proposito, una chiosa del tutto personale e relativa al suo passato. Il peso della perfezione, le pressioni esterne, la paura e il pregiudizio: “Quando parlavo di psicologo sui social mi sentivo un’eroina e questo perché in Italia il tema non è ancora sdoganato, c’è ancora un tabù da normalizzare“, racconta la Ferragni a Il Sole 24 Ore. Non solo sensibilizzazione ma anche desiderio di raccontare come la sua vita professionale e privata sia cambiata e migliorata grazia alla terapia: “All’inizio ho sofferto di sindrome dell’impostore, pensavo di non meritare il successo, ma ora conoscono il mio valore e non mi spaventa più nulla, nemmeno gli haters“.

Che cos’è la sindrome dell’impostore

Di sindrome dell’impostore si è iniziato a parlare esattamente circa 50 anni fa, sul finire degli anni ’70 grazie a due psicologhe, Pauline Clance e Suzanne Imes. Ridotta ai minimi termini, per sindrome di impostore si può intendere il senso di inadeguatezza e soprattutto di non meritevolezza del successo. Una vittoria, un premio, un risultato positivo: in ogni caso la sindrome dell’impostore porta il soggetto meritevole a sentire di non meritarsi in realtà quel dato successo. Tra gli atteggiamenti conseguenti spesso vi è la tendenza ad attribuire, per questo motivo, il merito sempre a qualcuno o a qualcosa, un fattore esterno. Anche più semplicemente alla fortuna.

Si tratta indubbiamente di una sindrome che affonda le radici nel sentimento di bassa autostima del soggetto che ne soffre. Soggetto che teme costantemente di “essere smascherato”, e che vive con la paura che quel successo possa sfumare.

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