TV e SPETTACOLO
Meglio tardi che Rai: Carlo Fuortes traccia il percorso verso il futuro della rete
È lui l’uomo scelto da Draghi per il futuro prossimo della Rai
Carlo Fuortes è stato più volte nel corso della sua vita il prescelto, molte di queste per mettere mano a preziosi giocattoli comuni, per aggiustare giostre che fanno divertire molti, ma alle quali nessuno pare destinare la giusta cura. Poi, quando tutto sta per rompersi definitivamente, ed inizia la gara per scendere dal carosello e non ritrovarsi così ad essere gli ultimi in sella al cavallo, additati da tutti come colpevoli, di solito arriva Carlo.
Carlo Fuortes, il bagnino dei beni pubblici
Fu così nell’aprile del 2016, quando il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini si affidò a lui per salvare la preziosa stagione estiva dell’Arena di Verona. Fu Carlo Fuortes a vestire i panni (gratis, va detto) del commissario e a farsi capo della missione che prevedeva solamente due possibili conclusioni: liquidazione o risanamento (via legge Bray). La stagione all’Arena si fece.
Non era stato chiamato per caso d’altronde, ma in virtù di un precedente e rumoroso successo. Era il 2013 quando al Teatro dell’Opera di Roma serviva un uomo in grado di risollevarne il destino e smuoverne qualche sedimento organizzativo ormai “di troppo”. E lui, divenuto Sovrintendente, quel ruolo non lo ha più abbandonato.
È Carlo Fuortes l’uomo chiamato a salvare la Rai
Successo dopo successo Carlo Fuortes è diventato una sorta di uomo del destino, un virtuoso Attila in grado di vedere prezioso limo dove altri danno ormai per scontata l’aridità. Così, l’occasione di dimostrarsi diabolico nel perseverare, è nuovamente giunta grazie a Daniele Franco e Mario Draghi, che puntano su di lui per far tirare il fiato alle casse della televisione di Stato.
Fuortes, salito in carica il 9 luglio 2021, come il lupo della favola di Joseph Jacobs ha iniziato a soffiare leggermente sulle case dei tre canali Rai. Chi era appeso alla fragile paglia ha subito ceduto (il buon Varriale, destituito da vicedirettore di RaiSport) e per lo spavento, ora c’è chi si affretta a tirare su mattoni. La situazione è chiara, si teme un bilancio in negativo, ma il generale Fuortes non contempla fallimenti: “Non presenterò mai un budget previsionale in perdita”. Perciò via ai tagli, ma con parsimonia e soprattutto individuando bene di cosa si può davvero fare a meno.
Lo spauracchio dei “libri in Tribunale”
Ci sarà da lavorare tanto per salvare il buono e trasformarlo in buonissimo, il potenziale è enorme e i prodotti della rete appaiono quelli giusti in vista futura (per ora Carlo Fuortes li ha salvati), ma distrazioni non sono permesse, perché le tasche bucate possono far perdere qualche monetina, ma se ad essere bucate sono le mani, sono guai…