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I semi dell’anguria fanno male? Perché è sbagliato scartarli, i benefici
Nessun “alberello di anguria” crescerà nella pancia
Siamo davvero sicuri che i semi dell’anguria fanno male?
Semi d’anguria: qualcuno dirà, fastidiosi da togliere e assolutamente non commestibili, da non mangiare, ma non è affatto così. Scartare e buttare i semini dell’anguria non ha alcun beneficio ma anzi, sembra che toglierli sia una pratica molto meno producente che altro. Sono numerosi i pro del mantenerli e del desistere dal toglierli via uno ad uno con un coltello.
Dall’effetto detox al buonumore: tutti gli effetti magici e segreti di un semplice semino!
Semi d’anguria: meglio mangiarli che scartarli
Se da piccoli si scartavano temendo la fantomatica “crescita di un alberello nella pancia”, da adulti scartare i semi della frutta in genere è diventato un gesto del tutto immotivato che il più delle volte non trova giustificazione al di là di un “averlo sempre fatto”.
Non c’è motivo per scartare i semi anzi, il più delle volte, l’unica documentazione esistente pende da tutt’altro lato della bilancia sospingendo i consumatori a mangiarli. Non si butta via nulla del maiale, figuriamoci della frutta: così anche i semini neri dell’anguria, da sempre nemici combattuti a coltellate, possono subire una vera e propria metamorfosi diventando preziosi alleati per il benessere fisico.
I numerosi benefici a partire dall’equilibrio intestinale
Nessuno invita alle scorpacciate ma di tanto in tanto, salvaguardarli per ricavarne un beneficio male non fa: è noto infatti come, ricchi di fibre, i semini delle angurie dopo essere stati fatti germinare e seccare affinché siano ancora più digeribili, possano essere fantastici alleati per l’equilibrio intestinale andando ad aiutare l’organismo nell’eliminazione di tutti quelli che sono gli scarti e non solo.
Sempre grazie alle fibre contenute, i semi d’anguria possono aiutare il corpo a rallentare il processo di assorbimento in particolare di zuccheri e grassi, contribuendo a controllare i livelli d’insulina e colesterolo nel sangue. Di aiuto in termini diuretici grazie ai numerosi minerali che contengono, i semini possono anche aiutare a rendere le gambe molto più leggere grazie al magnesio, e in estate ce n’è bisogno.
A magnesio e potassio si aggiunge poi un buon apporto di vitamina B che si traduce in una bella ventata di buon umore senza contare che, sempre grazie alle loro fibre e alla manodopera fornita all’intestino, possono contribuire all’espulsione di tossine anche dalla pelle, avendo così una funzione purificante. Bando a chi taccia i semi d’anguria come parti non commestibili: questi sono solamente alcuni dei motivi che dovrebbero spingere a consumarli sempre senza mai esagerare.
Ottimi “crudi”… ma provateli anche tostati!
Qui le correnti sono diverse e variano in relazione al gusto di chi li consuma: ci sono i “puristi del seme”, che sulla scia di un filone orientale sono soliti consumare i semini senza alcun trattamento, divorandoli ancora neri insieme all’anguria stessa; e ci sono invece coloro che più pazienti, ricorrono a germinazione, pulizia e macinazione per poter allargare l’ambito del loro utilizzo.
Pensando a delle vere e proprie ricette consigliamo di riporli su della carta da forno su una teglia, cosparsi d’olio extravergine, e di tostarli in forno per una quindicina di minuti a 180° badando a non bruciarli. Una volta tostati saranno ottimi da usare come ingrediente segreto all’interno di insalatone ma anche nei muffin, siano questi dolci o salati. Ideale d’estate è anche una variante interessantissima del tipico gazpacho andaluso: niente pomodoro ma polpa d’anguria e yogurt frullati insieme a del succo del limone e ad un cucchiaino d’aceto per bilanciare il gusto con tanto di semini tostati come componente croccante, da provare.