TV e SPETTACOLO
Beh vabbè adoro: il nuovo “mi illumino d’immenso” coniato da Alfonso Signorini
Storia e significato di “beh vabbè adoro”: lo stupore secondo Alfonso Signorini
Chiunque segua anche non spasmodicamente i reality show in televisione converrà ugualmente sull’influenza che il mondo televisivo esercita in ambito linguistico. Basti ricordare, manuale di linguistica alla mano, l’importanza della televisione e il suo ruolo nella lotta all’analfabetismo immediatamente dopo l’Unità d’Italia. Negli anni l’influenza linguistica del piccolo schermo è venuta meno, lasciando adito spesso ad un’eloquenza becera, sgrammaticata e contribuendo all’accelerazione di un processo di semplificazione sul piano diacronico ridotto ai minimi termini in termini di coesione e della correttezza linguistica. Laddove spesso vengono meno le regole grammaticali e la corretta coniugazione dei verbi – senza entrare nel merito dell’uso del congiuntivo – si nota al tempo stesso una forte spinta in termini di produzione di neologismi, parole macedonia, locuzioni e calchi semantici ed espressioni entrate nell’italiano parlato. Tra i modi di dire coniati in tv che ricoprono ora la funzione di veicolare precisi stati d’animo ed emozioni c’è indubbiamente lo “stupore alla Signorini”: beh vabbè adoro.
Beh vabbè adoro, la cifra linguistica per lo stupore di Alfonso Signorini
Quel che probabilmente intendeva Giuseppe Ungaretti con il suo ermetico mi illumino d’immenso, Alfonso Signorini l’ha catturato nella sua epigrammatica creazione linguistica: beh vabbè adoro. Breve e mordace come una sentenza latina, ha un’accezione tutta sua che impedisce di poterlo usare in qualsiasi genere di contesto. Beh vabbè adoro infatti non può che rientrare nell’ambito di un contesto che genera uno stupore positivo. Già largamente usato ancor prima, beh vabbè adoro è entrato nel a far parte del linguaggio televisivo e social in maniera effettiva insieme al Grande Fratello Vip quando, Alfonso Signorini in persona è ricorso alla locuzione per descrivere scene, dibattiti e momenti di forte pathos e irriverenza in quel della Casa più spiata d’Italia.
Beh vabbè adoro ma anche no vabbè adoro
Esagerazione, stupore, irriverenza ma anche sorpresa, colpo di scena: il beh vabbè adoro è declinabile in numerosi contesti andando a sottolineare una sorta di attimo fuggente del trash. Al beh vabbè adoro si accompagna anche il suo sinonimo no vabbè adoro, con la negazione volta a sottolineare lo stupore di fronte a qualcosa di inaspettato o che riflette perfettamente la sensazione emotiva provata. Non sono poche le attestazioni di beh vabbè adoro di fronte a esclamazioni, parole gesti o comportamenti destinati a far discutere lungamente o che attireranno per loro natura l’attenzione del pubblico e dei media.
Elisabetta Gregoraci e la prima attestazione scritta
Quanto alla sua corretta pronuncia fa scuola il video estrapolato dall’ultima edizione del Grande Fratello Vip che fa ovviamente riferimento ad Alfonso Signorini. Storicamente, per la prima attestazione scritta in maniera del tutto ufficiale e pubblica di beh vabbè adoro è convenzione indicare la data dell’11 gennaio 2021: ad impugnare il pennarello rosso è la mano di Elisabetta Gregoraci, uscita dalla casa del Grande Fratello Vip. Rientrata per commentare il legame tra “l’amico speciale” Pierpaolo Pretelli e l’allora new entry Giulia Salemi, Elisabetta Gregoraci commenta il loro flirt nel Cucurio: “Beh vabbè adoro, un mese dopo la mia uscita sono ancora qua“, con quel b.v.a riferito alle effusioni dei Prelemi avvenute, tra le tante stanze della casa, proprio al di sotto del cuore che porta la scritta “Elisabetta“.