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Renzo Arbore su Raffaella Carrà: “Ci considerava due cialtroni”

Renzo Arbore ricorda il mito della Carrà tra nostalgici ricordi e confidenze

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raffaella carrà e renzo arbore

Raffaella Carrà avrebbe compiuto 80 anni: l’aneddoto che raccontò Renzo Arbore

Renzo Arbore ricorda Raffaella Carrà, la celebre leggenda della televisione italiana che domani, 18 giugno, avrebbe compiuto 80 anni. Morta due anni fa a seguito di una lunga malattia che aveva nascosto al pubblico, Renzo Arbore tempo fa aveva parlato di lei svelando un aneddoto.

Renzo Arbore: l’amicizia con Raffaella Carrà e Boncompagni

Quello tra Renzo Arbore e Raffaella Carrà è stato un bellissimo e profondo legame di amicizia iniziato alla fine degli anni ’60 quando i due si incontrarono con la complicità di un amico in comune, l’indimenticabile Gianni Boncompagni. Così infatti Arbore la conobbe, in qualità di compagna di vita del suo grande amico e sono ricordi familiari, intimi quelli che li hanno legati. “Tra noi c’era un rapporto di complicità e di amicizia – racconta di lei Renzo Arbore sulle pagine di Tv Sorrisi e CanzoniRaffaella faceva parte della compagnia, insomma. Era sempre pronta a sorridere delle cose che inventava Gianni. Lei era molto diversa da lui“.

“Ci considerava due cialtroni”

Una grande amicizia, vacanze insieme, feste nonché grandi chiacchierate durante le quali hanno avuto vita successi, programmi, canzoni. È un ritratto intimo e personale quello che Arbore ci regala della Carrà, umile e semplice così come lei stessa era. “Io e Gianni eravamo improvvisatori, avevamo inventato la radio ‘sciocca’ e ci considerava due cialtroni. Scherzavamo sulla sua professionalità – racconta Arbore descrivendo la grande maestria e la puntualità del mito – Raffaella curava i dettagli, prendeva sul serio tutte le cose che faceva, con grande determinazione“. R

icordando poi uno dei momenti più felici e divertenti condivisi con la Carrà, sempre Arbore: “Una volta in campagna vicino ad Arezzo, da Gianni. Cera la fisarmonica, c’erano le sue famose telecamerine che lui aveva sempre con sé per riprendere tutto… Non c’è un motivo preciso, ma ricordo che quella volta passammo del tempo divertendoci davvero tanto“.

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