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Festival di Sanremo tra irregolarità, plagi e litigi: le 8 canzoni squalificate
8 casi di squalifica nella storia del Festival di Sanremo
Festival di Sanremo tra plagi ed irregolarità
Di tanto in tanto, è capitato che certi brani prescelti dalla Commissione Selezionatrice per gareggiare al Festival della Canzone Italiana venissero esclusi e sostituiti nell’immediata vigilia della manifestazione o che addirittura, dopo essere stati regolarmente eseguiti nelle serate eliminatorie, fossero banditi dal certame a seguito di irregolarità scoperte in un secondo momento o di inattese circostanze. Ecco i casi più significativi al riguardo, verificatisi nelle 71 edizioni del Sanremo fin qui svolte.
1957 – La cosa più bella (Cristina Jorio)
Tra i motivi prescelti per il Festival numero 7 figura in origine anche una canzone di Pinchi (alias il paroliere Giuseppe Perotti) e del compositore Dino Olivieri, dal titolo La cosa più bella. Succede però che, alla fine del gennaio 1957, venga scoperto tra le selezioni di un juke-box di Milano il relativo disco a 78 giri nell’interpretazione della cantante Cristina Jorio. Naturalmente il brano viene squalificato in quanto il regolamento parla chiaro: nessuna incisione può essere diffusa prima che al Salone delle Feste del Casinò avvenga l’esecuzione del brano corrispondente.
1973 – Terra ca nun senti (Rosa Balistreri)
Sono gli anni d’oro del folk italiano e quindi sarebbe giusto che una rappresentante di rilievo come Rosa Balistreri, ex-bracciante agricola dell’Agrigentino trasferitasi a Firenze con la sua chitarra, fosse in gara al Festival di Sanremo. Invece scatta la squalifica ai danni della cantante siciliana: il brano Terra ca nun senti sarebbe stato da lei già eseguito in tv nell’ottobre del 1972, nel corso di una trasmissione a lei dedicata dal regista Enzo Trapani. Qualcuno, a cagione di tale esclusione, ipotizza ragioni ideologiche non gradite, essendo l’artista “impegnata politicamente”.
1978 – Lola (Krisma)
Vittorio Salvetti, organizzatore del Festival 1978, ripartisce i 15 concorrenti in 3 gruppi di 5:il girone degli interpreti, quello dei cantautori e quello dei gruppi. Alla fine i complessi in gara si riducono a 4 per l’esclusione del brano Lola dei Krisma, ossia il duo formato dal cantante Maurizio Arcieri e dalla moglie Christina Moser. Ufficialmente si parla di un’esecuzione televisiva precedente, ma forse mai avvenuta: altre sono le ipotesi, quali il rifiuto di trascrivere in italiano il brano, nato interamente in inglese, o un’esibizione scenica in stile “punk” rasentante il provocatorio.
1984 – Favola triste (Silvia Conti)
Tra le Nuove Proposte, per la prima volta in gara tra loro, figura inizialmente ai nastri di partenza una ragazza toscana di nome Silvia Conti. Di lei si dice che faccia la ceramista e che suoni la chitarra, ma alla fine la fanciulla fiorentina non va all’Ariston, sostituita dal duo ligure dei Trilli. Il motivo ? La canzone che ella avrebbe dovuto presentare, Favola triste, era stata già eseguita in pubblico nell’estate precedente da Fiordaliso, durante i suoi spettacoli in giro per l’Italia. Silvia si affaccerà l’anno dopo al Festival con Luna nuova, ma le andrà male.
1992 – Me gusta el Movimento (Jo Squillo)
Dopo un esordio rock, la cantautrice e presentatrice milanese Giovanna Coletti in arte Jo Squillo ha intrapreso la strada delle canzoni orecchiabili, ma con testi-messaggio (vedi Siamo donne, eseguita da lei a Sanremo nel 1991 in duo con Sabrina Salerno). Il successo dell’anno prima spingerebbe Jo a ripetersi con Me gusta el Movimento, ma un’emittente televisiva di Catania mostra un filmato di qualche mese prima, prova significante che il brano non è inedito. Fuori quindi la Squillo; dentro Pupo con La mia preghiera.
1996 – Bello amore (Ornella Vanoni)
Ornella Vanoni, che nel 1989 si era riaffacciata al Festival dopo 19 anni, è in predicato di giocarsi nuovamente la carta del Sanremo nel 1996 con una canzone di cui ha scritto ella stessa le parole, Bello amore. Peccato però che la musica non sia inedita, in quanto, con un altro testo, era stata eseguita in precedenza da altra interprete. Scatta perciò la squalifica e Ornella ritornerà in gara nel 1999: nel ’96, invece, al suo posto partecipa Enrico Ruggeri che, con Andrea Mirò in veste di corista-chitarrista, canta L’amore è un attimo.
2008 – Musica e parole (Loredana Bertè)
Il caso di Loredana Bertè è il primo riguardante un motivo inizialmente e regolarmente presentato in gara, ma squalificato subito dopo. Qualcuno si rende conto del fatto che il brano Musica e parole sia solo una rielaborazione, con il testo scritto dalla stessa artista di origine reggina, de L’ultimo segreto, una canzone di Oscar Avogadro e Alberto Radius regolarmente incisa 20 anni prima da una certa Ornella Ventura. Pippo Baudo e gli altri organizzatori escludono Loredana dalla gara, ma la invitano ad esibirsi ugualmente, venerdì 29 febbraio, nella ripetizione del brano a 2 voci con Ivana Spagna.
2020 – Sincero (Morgan e Bugo)
Questa è la squalifica festivaliera più incredibile. Nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 febbraio, Morgan e Bugo sono chiamati a ripetere, alla vigilia della finalissima, la loro canzone. Tra i due è sorta una lite dovuta alle dure critiche mosse da Castoldi al collega per l’esecuzione della “cover” di Canzone per te di Sergio Endrigo, avvenuta la sera prima. Stranamente lo scontro continua in musica, a mo’ di parodia, sull’aria del motivo in gara. Bugo abbandona irritato la scena e Morgan lo insegue. Un fuori programma che porta inevitabilmente alla squalifica del loro pezzo.