TV e SPETTACOLO
Lisa Gastoni: il mito del cinema degli anni Sessanta dal ritiro al ritorno al fianco di Özpetek
La fama, la carriera e la vita di una delle icone del cinema italiano degli anni Sessanta
Lisa Gastoni: una delle attrici simbolo degli anni Sessanta
Lisa Gastoni, una fama la sua da giovane che tanta era che, forse, poteva essere anche troppa per una sola persona. Una notorietà poi bruscamente interrotta con il suo ritiro dalle scene che risale al 1978, dopo il film L’immortalità. Una scomparsa ininterrotta e silenziosa durata per oltre 30 anni fin quando non fu il grande regista Ferzan Özpetek a richiamarla sul set nel 2005.
Lisa Gastoni: alle origini del mito, l’infanzia
Classe 1935 e sempre bellissima, Lisa Gastoni e una lunghissima (e interrotta) carriera. Nel corso di alcune precedenti interviste rilasciate negli anni, così ricordava nitidamente la sua famiglia e le sue origini la Gastoni, a partire da quando nemmeno si chiamava così. Alla nascita infatti il suo vero nome era quello di Elisabetta Gastone, solo successivamente trovò vita e fama con il nome di Lisa Gastoni. Nata da madre irlandese e padre piemontese, i primi ricordi d’infanzia della Gastoni vanno proprio a quell’albergo sulla costa ligure che ai tempi era di proprietà del nonno e dove era solita trascorrere lunghe giornate.
Grazie, zia! un successo a suo dire “inspiegabile”
Su tutti, si può dire che Grazie, zia! del 1968 fu il successo che lanciò nel mondo del cinema e che fece decollare la sua carriera e la sua fama. Un successo acclamato che la voleva proprio come protagonista della pellicola nei panni di zia Lea, dottoressa chiamata ad occuparsi del nipote, Alvise. Il rampollo, di poco più giovane di lei, fatica a trovare il suo posto nell’industria di famiglia e questo lo fa soffrire di una paralisi, vera o presunta che sia. Isolati nella casa di campagna, zia e nipote sembrano sviluppare un’attrazione reciproca, ma Alvise non vuole sesso da Lea. Vuole solo che lei gli procuri la morte e alla fine ottiene il suo scopo. E proprio parlando del successo riscosso in Grazie, zia!, così la Gastoni raccontava a Mario Sesti in una vecchia intervista: “Dico la verità. Io il successo di quel film non l’ho mai capito. Io ho vissuto una cosa che non ho capito“, confessava l’attrice.
Il ritiro e poi il ritorno al cinema al fianco di Özpetek
Una fama che visse nella sua duplicità, arrivando a parlare di enorme fortuna e al tempo stesso di maledizione. Conseguente il suo ritiro dalla scena per decenni, fin quando non fu il regista Özpetek a richiamarla sul set, volendola fortemente al suo fianco in Cuore Sacro, dramma con il quale si aggiudicò il Ciak d’Oro come attrice non protagonista. “Özpetek mi ha messo alle calcagna due agenti, madre e figlio, che non mi hanno mollata un momento. Dopo mesi di telefonate, non dico quotidiane ma quasi, alla fine ho accettato che mi mandassero il copione – raccontava del suo ritorno al cinema, avvenuto nel 2005, a Radiophonica – Una volta tornata dalle vacanze mi hanno ritelefonato dicendomi che voleva tanto lavorare con me. Allora egli usciva dai successi de Le Fate Ignoranti e La finestra di fronte. Ho letto il copione di Cuore sacro e ho accettato“.