Khadir, il santone sotto accusa

Lecce, Khadir il santone sotto accusa

Khadir, il santone sotto accusa ha sollevato grande preoccupazione nel Salento, in particolare nel paese di Miggiano (provincia di Lecce), dove è in corso un’indagine della procura di Lecce su una presunta setta. L’indagine è stata avviata a seguito di varie denunce da parte di familiari di ex adepti, allarmati dallo stato fisico e psicologico dei propri cari coinvolti nella comunità guidata da Khadir.

Il caso più recente riguarda una donna di 36 anni che si sarebbe trasferita dalla Sicilia per seguire il “santone“. Secondo le accuse, la donna avrebbe sfilato nuda per le strade del paese, eseguendo gli ordini di Khadir come parte di un rituale che, a detta del guru, l’avrebbe “purificata” e “salvata l’anima”.

Il caso più recente riguarda una donna di 36 anni che si sarebbe trasferita dalla Sicilia per seguire il “santone”. Secondo le accuse, la donna avrebbe sfilato nuda per le strade del paese, eseguendo gli ordini di Khadir come parte di un rituale che, a detta del guru, l’avrebbe “purificata” e “salvata l’anima”.

Khadir, il santone sotto accusa.

Le imposizioni del “santone”

Le denunce descrivono un ambiente estremamente rigido, con imposizioni su vari aspetti della vita quotidiana, tra cui:

• Diete restrittive: quantità limitate di cibo e acqua.
• Divieto di rapporti sessuali e lavorativi: Khadir avrebbe proibito ai suoi adepti di lavorare o avere relazioni sentimentali e sessuali, in nome di una presunta “purificazione”.

Un ex adepto, un uomo di 47 anni originario di Foggia, ha vissuto nella casa del santone per un certo periodo. La sua famiglia ha denunciato Khadir dopo aver visto il peggioramento del suo stato psicofisico. Già affetto da anemia, la malnutrizione e le rigide regole imposte avrebbero aggravato la sua salute. L’avvocata Rita Ciccarese, che assiste la famiglia, ha dichiarato che l’uomo sarebbe vittima di una “manipolazione psicologica”.

Le accuse e le reazioni di Khadir, il santone sotto accusa

Khadir, raggiunto dai media, ha negato tutte le accuse, sostenendo che la maggior parte di ciò che viene riportato è falso. Ha affermato che non ci sarebbero imposizioni né segreti all’interno della sua comunità, respingendo quindi le affermazioni di coercizione.

Difficoltà legali

Il caso si presenta complicato dal punto di vista giuridico, poiché il reato di plagio è stato abrogato in Italia, rendendo più difficile perseguire manipolazioni psicologiche di questo tipo. Tuttavia, si stanno esplorando altre vie legali, come quella del reato di violenza privata, in base alle denunce presentate.

La vicenda ha portato alla luce il tema delle sette e dei movimenti pseudoreligiosi che fanno leva sulla vulnerabilità delle persone, in particolare attraverso il reclutamento online, come nel caso del 47enne che ha conosciuto la setta su Facebook.