Programmi
Maurizio Costanzo nomina l’erede di Mara Venier: “Ha le carte in regola per prendere il suo posto”
Il “nodo Zia Mara” è sempre più vicino e la Rai dovrà cercare un erede all’altezza
Dopo questa smetto, diceva Mara Venier e non parlava dell’ultima sveviana sigaretta. Zia Mara ha infatti annunciato, all’inizio di questa nuova stagione di Domenica In, che questa sarebbe stata l’ultima andando così a frantumare i sogni di chi auspicava vederla sul piccolo schermo di Rai1 la domenica a tempo indeterminato. Sembra presto ma non è per iniziare a pensare a chi potrebbe ereditare il contenitore della domenica e il primo ad avanzare un nome è il navigato giornalista e conduttore televisivo, Maurizio Costanzo.
Mara Venier e la sua “ultima Domenica In“
Giunto alla sua 40esima edizione del Maurizio Costanzo Show sa bene, Maurizio Costanzo, quanto la personalità del conduttore possa essere determinante per la riuscita di un programma. Non sarà per questo facile per Viale Mazzini risolvere il nodo “Mara Venier” che già da mesi ha annunciato di essere prossima a dire addio definitivamente alla sua amata Domenica In che continua a collezionare successi, domenica dopo domenica, dopo essersi già portata a casa come bottino la definitiva ritirata della d’Urso.
Maurizio Costanzo candida Serena Bortone
Si inizia a pensare a chi, tra le personalità Rai ci si immagina, possa essere l’erede perfetta di Mara Venier: una scelta ostica che costerà pensieri, riflessioni, “casting”. I nomi suggeriti sono tanti e anche Maurizio Costanzo sulle pagine di Nuovo riflette a riguardo, proponendo tra tutti il nome di una conduttrice Rai che sembra avere tutte le carte in regola per assumere su di sé l’incarico: “Seguo questo interessante e rilassante spazio di Rai1 dal mio studio perché vengono proposti personaggi molto affascinanti [..] Penso che se davvero Mara Venier dovesse decidere di lasciare Domenica In, Serena Bortone avrebbe le carte in regola per prendere il suo posto“, così Costanzo presenta tiepidamente la sua candidatura che sicuramente, alla luce di quanto possano valere “certe candidature” in ambito di Nobel, non è trascurabile.