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Sanremo 2024: le pagelle dopo l’ascolto in anteprima dei brani
Le prima impressioni sulle canzoni in gara al Festival
Il Festival che verrà: il commento ai brani in gara a Sanremo 2024 dopo l’ascolto in anteprima
Si è tenuto oggi, lunedì 15 gennaio, l’ascolto in anteprima dei brani che saranno in gara al Festival di Sanremo 2024, riservato ai giornalisti. La quinta edizione dell’evento targata Amadeus ha ora forme più definite, almeno dal punto di vista musicale, e di seguito trovate le nostre prime impressioni con tanto di pagelle alle 30 canzoni dei big che si esibiranno sul palco del Teatro Ariston di Sanremo a partire dal prossimo 6 febbraio.
Si tratta naturalmente di giudizi parziali, espressi dopo un singolo ascolto delle canzoni, ma che rivelano qualche indizio sulla natura musicale dell’ormai imminente Sanremo 2024.
Alessandra Amoroso – Fino a qui
Autori: Alessandra Amoroso, Federica Abbate, Jacopo Ettorre, Alessandro Merli (Takagi), Fabio Clemente (Ketra), Pierfrancesco Pasini
Tra gli autori ci sono Takagi e Ketra e ti aspetti subito un esordio Sanremese dance per Alessandra, invece sono lacrimoni. Salirà sul palco dell’Ariston esattamente per come è, Amoroso e amorosa al 100%, per cui preparatevi ad ondeggiare con gli accendini accesi in mano. Fino a qui incanta come un cobra, culla e avvolge, ma non punge. Cita la Sally di Vasco e ammette che da sola non sa stare. Benvenuta al Festival. VOTO: 6,5
“Sarà che questa vita non la prendo mai sul serio…”
Alfa – Vai
Autori: Alfa, Mark Jackson, Brendon Scott
Vai Alfa, vai! Una canzone con un testo semplice ed efficace, giustissimo per rendere questo esordio a Sanremo solamente il primo di tanti Festival. Sarà un effetto collaterale delle modalità dell’ascolto in anteprima, ma la musica ha un sentore di già noto che distrae un po’. Ed Sheeran c’è o non c’è? VOTO: 7-
“Se morirò da giovane spero che sia dal ridere”
Angelina Mango – La noia
Autori: Angelina Mango, Madame, Dardust
A Sanremo ci sarà anche la cumbia, che a dispetto della noia a cui fa riferimento Angelina, mette addosso una grande voglia di muovere i piedi e non solo per ballare. Un brano che scaccia l’immobilismo, invita all’azione, alla vita, all’indipendenza (soprattutto femminile) e lo fa in modo originale, raffinato ma deciso. Il ritornello sarà un meme. Energica e con tanti attributi. VOTO: 7
“Vivo senza soffrire, non c’è croce più grande”
Annalisa – Sinceramente
Autori: Annalisa, Davide Simonetta, Paolo Antonacci, Stefano Tognini
Accetta le cadute, ma non la resa. Evita le illusioni, ma non rinnega. Ascolta il suo dolore e canta. La base è forse eccessivamente danzereccia per far arrivare il suo messaggio dritto al cuore, ma il brano funziona comunque. Cuore di Annalisa, grinta à la Elodie. VOTO: 6,5
BigMama – La rabbia non ti basta
Autori: BigMama, Ludovica Maria Lazzerini, Enrico Brun, Enrico Botta
Un rap che entra in testa senza particolare sconvolgimento e un testo con un importante messaggio anti-discriminazione tutto da recepire. La musica ritmatissima e la rabbia di cui parla la aiuteranno ad esprimersi al meglio sul palco dell’Ariston. VOTO: 6
“Credere nei propri sogni, salva”
Bnkr 44 – Governo punk
Autori: Caponi, Locci, Lombardi, Serafini e Vittiglio (Bnkr44), Jacopo Ettorre, Jacopo Adamo
Il titolo suggeriva tematiche di protesta pronte ad essere gridate a squarciagola dal palco dell’Ariston, invece Governo punk si perde un po’ nel testo a tratti non immediato. La metafora del garage-laboratorio dei sogni è forse ormai assimilata e non rende giustizia alla loro rivendicazione indie. Non cattura dopo il primo ascolto, nonostante un ritornello furbetto che obbliga l’orecchio a seguirlo. VOTO: 5,5
“Dammi la metà di un cachet da star”
Clara – Diamanti grezzi
Autori: Clara Soccini, Alessandro La Cava, Francesco Catitti
La trap che diventa a tratti trappola. Musica e testo a effetto calamita: a tratti attirano inesorabilmente, a tratti respingono un po’. Servirà tanta personalità, che a Clara non manca, per esprimersi al meglio al Festival. VOTO: 6
“Non saremo mai quello che poi ti aspetti”
Dargen D’Amico – Onda alta
Autori: Dargen D’Amico, Edwyn Roberts, Gianluigi Fazio, Stefano Marletta, Cheope (Mogol)
Un epico coro di guerra per la rivoluzione dance. Dargen sgancia la bomba, che fa un rumore irresistibile e che parla con acume e intelligenza rari. La penna ha lavorato benissimo, le metafore sono di marmo, dure e pregiatissime. Se il mare è in tempesta bisogna aspettare, ma sarà impossibile stare fermi con Onda alta. VOTO: 8,5
“L’importante è avere la mamma” (anche se ti chiamano figlio di…)
Diodato – Ti muovi
Autori: Diodato
Non fa rumore come l’ultima volta, ma Diodato è pur sempre Diodato e la sua voce fa crescere il brano parola dopo parola. Gira che ti rigira, canta ancora a chi dal suo cuore non vuole proprio andarsene. L’amore per il cinema si sente e Ti muovi ha l’imprinting ideale per un classicone da sala iper romantico. VOTO: 6,5
“Forse esiste una parte di te che spera ancora”
Emma – Apnea
Autori: Emma Marrone, Paolo Antonacci, Julien Boverod, Davide Petrella
Emma torna al Festival per vincere. Scatenata sulla musica tecno-dance rende benissimo. Per certi versi sorprendente, decisamente distante da Ogni volta è così, la muscolosissima Apnea si farà cantare da soli, in coppia e in gruppo. VOTO: 7,5
“Se avessi un telecomando non ti cambierei mai”
Fiorella Mannoia – Mariposa
Autori: Fiorella Mannoia, Carlo Di Francesco, Mattia Cerri, Cheope (Mogol), Federica Abbate
Tutto e il contrario di tutto. Fiorella è libera davvero e non fa mistero di sentirsi legittimata ad autodefinirsi senza obbligo di coerenza. Si piace, si disegna strega e principessa, piacere e negazione, si accosta a tratti a Mina e De André, insomma spacca. Vocali a iosa per un ritornello che smorza un testo tutt’altro che superficiale. VOTO: 6,5
“Sono negazione e orgasmo”
Fred De Palma – Il cielo non ci vuole
Autori: Fred De Palma, Jacopo Ettorre, Julien Boverod
A lui va il premio finali troncate 2024. Non si presenta al Sanremo in veste da puro bad guy, ma da monello che spera di trovare pace anche negli inferi. Manca qualche barra a effetto lama, ma il ritmo abbonda. VOTO: 5
“Promettimi che staremo bene anche all’inferno”
Gazzelle – Tutto qui
Autori: Gazzelle, Federico Nardelli
L’indie romantico ha il suo portabandiera per Sanremo 2024. Non manca nulla: dal ritornello da occhi lucidi alla Roma Nord dalla quale scappare. Si farà cantare a squarciagola, nonostante non sia particolarmente radical né particolarmente chic. Se si esalta sul palco dell’Ariston, potrà stupire in classifica. VOTO: 5,5
“Lo sai che sei matta, lo sono anche io”
Geolier – I p’me, tu p’te
Autori: Geolier, Davide Simonetta, Paolo Antonacci, D. Totaro, Francesco D’Alessio, G. Petito, Michelangelo
Il rap neomelodico a tutto basso di Geolier stringe l’occhio ai tantissimi che già lo conoscono bene e non li deluderà affatto. Michelangelo ha costruito una base spinta che esalta la struttura del testo e che presenterà il rapper al pubblico sanremese che magari è finora rimasto distante dalla sua musica. VOTO: 6
“Pur o’ riavl er n’angel”
Ghali – Casa mia
Autori: Ghali, Davide Petrella, Michelangelo
Si stava meglio quando si stava peggio. Ghali ragiona sui tempi correnti, fatti di smartphone e nebbia cerebrale, rimpiange i momenti meno tecnologici anche se più poveri e più duri. A questo Ghali/E.T. serve qualcuno che lo accompagni in bicicletta sulla luna, che lo riporti finalmente a casa. Non esplosivo, non cattivo, sicuramente più maturo. VOTO: 5,5
“Mi manca la mia zona”
Il Tre – Fragili
Autori: Il Tre, Giorgio Di Mario, Paolo Zou, Francesco Maria Aprili, Iacopo Sinigaglia
Di fragile nel brano c’è davvero poco. Le rime non riscrivono i canoni del rap, ma sicuramente sono sincere. Rabbia ed energia sono dosate benissimo in una canzone che gli calza davvero a pennello. Si farà notare sicuramente in gara al Festival e non è da escludere un effetto Lazza… VOTO: 6,5
“Sei come un’isola, nessuno ti abita”
Il Volo – Capolavoro
Autori: Edwyn Roberts, Stefano Marletta, Michael Tenisci
Tre voci uniche, che danno forza ad un testo immediato ma assolutamente non banale. Poche parole, ma tutte dette e cantate benissimo. Meno lirici, ma sempre efficaci ed estremamente limpidi. Il titolo sembra pretenzioso, ma dopo averli ascoltati si cambia idea. Talento puro. VOTO: 7,5
“Una vela in mare aperto e all’improvviso tu”
Irama – Tu no
Autori: Irama, Giulio Nenna, Giuseppe Colonnelli, Francesco Monti, Emanuele Mattozzi
Quando piove, Irama canta. Quando Irama canta, piove. Acqua o lacrime fa lo stesso, visto che ciò che scatena il dolore espresso con Tu no è un’assenza straziante, un vuoto incolmabile. Nostalgico, romantico, sulla scia di Ovunque sarai, ma più cupo. Il piano è meraviglioso. Lui sì che è lirico. VOTO: 6,5
“Griderò forte, ma non starò meglio”
La Sad – Autodistruttivo
Autori: Botticelli, Clemente e Fonte (La Sad), Riccardo Zanotti, Marco Paganelli
Vita sprecata, infanzia bruciata, traumi e sogni infranti. Questo è il cliché di La Sad, che esordiscono a Sanremo quasi in veste Articolo31 heavy. Saranno il manifesto punk del Festival 2024, ma manca un po’ di solidità in testo e musica. La mano di Zanotti si vede e l’effetto è interessante. VOTO: 5
Loredana Bertè – Pazza
Autori: Loredana Bertè, Luca Chiaravalli, Andrea Bonomo, Andrea Pugliese
Loredana si celebra, come donna e come artista. L’unica davvero rock tra i big di Sanremo 2024. Bel testo e gran ritmo, Pazza ha tutto per diventare un tormentone, ma senza essere mai stucchevole o ruffiano. Sembra essere una canzone perfettamente calibrata per rendere al meglio anche live. Di un’altra pasta. VOTO: 8
“Non ho bisogno di chi mi perdona”
Mahmood – Tuta gold
Autori: Mahmood, Jacopo Ettorre, Francesco Catitti
Bitch, Jeep, fake e rave, fra. Mahmood toglie le ali da angelo dei brividi e torna a flexare. I temi espressi da Tuta gold sono però saturi e visto che i soldi non sono ormai più un problema, la rabbia da ghetto sembra più retorica da ostriche e champagne. Il ritornello è tutto un basso e un po’ si vibra. Si battono ancora le mani a tempo. VOTO: 5,5
Maninni – Spettacolare
Autori: Maninni, Roberto William Guglielmini, Giovanni Polle, Maria Francesca Xefteris
Una dolcissima poesia d’amore dedicata a chi, con un abbraccio, fa dimenticare tutti i mali del mondo. Maninni si presenta al Festival di Sanremo con coraggio e convinzione e con una canzone che gli aderisce a pennello. Ottime sensazioni. VOTO: 7
“Il mondo è una partita a scacchi con la verità”
Mr. Rain – Due altalene
Autori: Mr. Rain, Lorenzo Vizzini
Dove eravamo rimasti? Due altalene riparte da Supereroi, ovvero da quella coppia in lotta contro il mondo intero che ha la stessa voglia e lo stesso cuore, anche se appare meno efficace. Il Mr. Rain da Festival si conferma piacevolmente romantico, ma sarà difficile replicare il podio dell’anno scorso. VOTO: 6
“Come nelle favole, ogni volta tornerò da te”
Negramaro – Ricominciamo tutto
Autori: Giuliano Sangiorgi
Anche Giuliano ha ceduto alla tentazione e ora vuole andare al mare. Come Ultimo, piacerà molto a chi lo apprezza in purezza, mentre a chi attendeva sperimentazioni forse resterà l’amaro in bocca. Cita e ricita Battisti, forse troppo. VOTO: 5,5
“Piove, ma non fa niente”
Renga e Nek – Pazzo di te
Autori: Francesco Renga, Nek, Diego Mancino, Dardust
Se servissero ancora conferme, Renga e Nek hanno ancora una volta dato il meglio in coppia. Si esaltano in un feeling estremamente naturale e parlano d’amore, prima stupido, poi inutile, poi nobile, ma che non li illude più. VOTO: 7-
“L’amore lo trovi in tasca ma non lo puoi spendere”
Ricchi e Poveri – Ma non tutta la vita
Autori: Edwyn Roberts, Stefano Marletta, Cheope (Mogol)
I Ricchi e Poveri cantano una lotta tra l’amore (che c’è) e il tempo (che corre), dal finale tutt’altro che scontato. I dolori del cuore vengono però snocciolati su una sorprendente base energica e tutta da ballare, che forse non rende pienamente giustizia alla scrittura, ma che sicuramente li renderà protagonisti al Festival. VOTO: 7
“Dimmi quando arrivi, così ti tengo il posto”
Rose Villain – Click boom!
Autori: Rose Villain, Andrea Ferrara, Davide Petrella
Inizialmente romantica, quasi timorosa, Rose Villain esplode in un ritornello Chemical tutto colpi di pistola. La svolta colpisce, ma la canzone forse rimbalza tra due estremi troppo distanti. Spara, ma a salve. VOTO: 6
“Se non m’importa di te, non m’importa di me”
Sangiovanni – Finiscimi
Autori: Sangiovanni, Pietro Milano, Federico Vaccari, Andrea Ferrara, Fabio Campedelli
Sangiovanni K. finisce a processo e non riceve sconti. Autocritico e in cerca di espiazione, Finiscimi è un brano che gode di buona musica, ma forse patisce una metrica non proprio tra le più snelle e semplici. Le farfalle sono lontane e a due anni di distanza il suo mondo sembra decisamente meno rosa. Testo diretto come pochi, tutto da leggere e rileggere. VOTO: 6
“Io non so come si controllano le emozioni”
Santi Francesi – L’amore in bocca
Autori: De Santis e Francese (Santi Francesi), Cecilia Del Bono
Che bravi i Santi Francesi! L’amore in bocca è una canzone avvolgente, matura, cantata con gran voce, che se non tremerà per l’emozione da Ariston potrà far viaggiare in alto il duo vincitore di X Factor. VOTO: 7+
“Mi hai lasciato con l’amore in bocca”
The Kolors – Un ragazzo una ragazza
Autori: Antonio Stash Fiordispino e Alex Fiordispino, Davide Petrella, Francesco Catitti
Meglio in versione estiva che invernale, infatti loro ignorano le stagioni del tutto e si lasciano andare ai ritornelli scanzonati anche per il febbraio sanremese. Impossibile togliersi la canzone dalla testa, nonostante abbia uno strano retrogusto da Gioca jouer non del tutto piacevole. Un ragazzo una ragazza è però talmente penetrante che potrebbero anche ritrovarsi davanti a tutti. VOTO: 7
“Serve un’idea più del pane”