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5 libri per l’estate: consigli per letture da spiaggia

Sole, mare, olio di cocco e libri che parlano di estate sin dal titolo

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Sceglierli è facile: lo dice il titolo

I “5 libri che contengono la parola estate nel titolo” potrebbe essere un metodo valido per gli amanti dell’indecisione, dell’ispirazione e del carpe diem. I lettori sapranno riconoscere fin troppo bene le sfumature della frustrazione del trovarsi in libreria senza avere la più pallida idea di che libro comprare. C’è chi si affida alle quarte di copertina, chi si lascia catturare dal titolo, dalla copertina, dall’autore, dal genere e chi invece si affida ai consigli dell’amico, ai trafiletti di giornale. Questa volta, dovendo stilare una classifica valida come guida per le letture da spiaggia, smarriti proprio come quel lettore davanti allo scaffale che prende-posa-prende-posa testi, ci siamo lasciati ispirare da un metodo semplicissimo: 5 libri per l’estate 2021 che contengono la parola “estate” nel titolo.

  1. Un’estate con la strega dell’Ovest di Kaho Nashiki
  2. Un’estate al mare di Giuseppe Culicchia
  3. L’estate senza uomini di Siri Hustvedt
  4. L’estate di Caronte di Francesco Capaldo
  5. L’estate che perdemmo Dio di Rosella Postorino

Un’estate con la strega dell’Ovest di Kaho Nashiki

Un’estate con la strega dell’Ovest, Kaho Nashiki – Il titolo, in questo caso, svela molto del contenuto se non l’identità della strega. Bisogna addentrarsi nell’intimità dell’autrice, Kaho Nashiki, per comprenderne appieno la nostalgia di un testo che sicuramente susciterà forti emozioni soprattutto a chi coltiva dentro di sé la fortuna e il privilegio di un rapporto unico, quello tra nonna e nipote. Così la giovanissima Mai, protagonista poco più che 13enne, si ritrova all’improvviso in compagnia di una presenza a lei sconosciuta nel pieno di una campagna giapponese per decisione della madre davanti alla sua mancata volontà nel proseguire gli studi. Al suo fianco, in quella campagna dell’Ovest, c’è la nonna. Una figura dapprima enigmatica che si rivela a Mai pagina dopo pagina nella sua magica essenza, disvelando poteri magici. Sarà la stessa Mai, in un ambiente accattivante ed avvincente, a conoscere i segreti della nonna perseguendone le orme.

Un’estate al mare di Giuseppe Culicchia

Un’estate al mare, Giuseppe CulicchiaTorino è la mia città, Torino è casa mia, Agnolotti: i torinesi ben lo conosceranno senza presentazioni, parliamo di Giuseppe Culicchia. Potrebbe essere il libro più adatto e non solo per il tema, molto attuale: Luca, il protagonista, è un uomo di 40 anni che si sta godendo il viaggio di nozze in Sicilia nell’estate del 2006, quella dell’Italia magica ai Mondiali. Tutto fila liscio e Benedetta, la sua fresca moglie, ha un solo obiettivo: progettare il futuro e mettere su famiglia. Il desiderio di un figlio ritorna come sogno e come incubo fin quando, come una disillusione a ciel sereno, proprio in quella lontana Sicilia appare Katja, ex compagna di Luca. Con lei c’è Andrea, la figlia 17enne tutta piercing e voglia di windsurf. Inutile dire che nulla è come sembra.

L’estate senza uomini di Siri Hustvedt

L’estate senza uomini, Siri Hustvedt – Un’estate senza uomini nel vero senso della parola: al principio un trauma, la decisione del marito, la parola “pausa” accompagnato dalla presenza di un’amante bella e molto più giovane. Tutto ciò basta a Mia, la protagonista, per decidere imprevedibilmente di partire di punto in bianco per il Minnesota alla volta di una redenzione, un’estate propriamente senza uomini. La partenza però è dettata dall’antefatto: un vero e proprio crollo emotivo che l’ha costretta al ricovero in ospedale, gli effetti diretti di quella “pausa” dopo 30 anni di matrimonio. Non la classica “convalescenza” e non il più noto “ritorno alle origini”: non c’è idillio né incanto nel Minnesota dove Mia rinasce come donna in un mondo che non si fa remore a mostrarsi per quello che a volte è, anche squallido.

L’estate di Caronte di Francesco Capaldo

L’estate di Caronte, Francesco Capaldo – È una realtà atipica, distorta, in cui si fa veramente difficoltà a scindere ciò che è reale da ciò che non lo è. Come sfondo di questo incantato e disincanto mondo c’è un assassinio e c’è Firenze che è tratteggiata tale in alcuni punti, totalmente ribaltata in altri, ed è ovviamente estate, Ferragosto. Al centro dell’attenzione il protagonista Adsum, un impiegato postale la cui vita viene improvvisamente sconvolta non solo dall’incontro con una vecchia amante ma da una serie di eventi del tutto al limite tra possibile e impossibile. Punti di forza dell’opera di Capaldo: il senso dell’umorismo cinico e dissacranti con il quale avvolge ambiente e personaggi.

L’estate che perdemmo Dio – Postorino

Una delle prime fatiche del premio Campiello, Rosella Postorino. Risale al 2009 la scrittura del libro L’estate che perdemmo Dio, quasi 10 anni prima de Le assaggiatrici. La voce è quella di donna, una giovane ragazza che racconta tutto ciò che vede compresa quella sciagura che non si può nominare, quella capitata in sorte avversa alla zia. Una notte disgraziata che segnò la sua vita e quella della sua famiglia costretta a scappare dal Sud alla volta del Nord, abbandonando tutto all’improvviso. Un racconto, quello della giovane Caterina, che avvolge il panorama senza escludere alcuna emozione. La fuga, l’attesa, la resa dei conti con le origini e la realtà, l’arrivo, la speranza, lo spaesamento: un libro a cui non manca nulla.

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