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25 Novembre: 5 consigli di lettura per dire basta alla violenza di genere

Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. 5 consigli di lettura, tutti tratti da storie vere

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Oggi 25 novembre è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Se vivessimo in un mondo civile, o anche solo più umano, non ce ne sarebbe bisogno, ma invece il bisogno c’è, più forte di prima. Basti pensare a questo semplice episodio. In una sala di un cinema a Torino proiettavano l’ultimo film di Ridley Scott, The Last Duel (tratto da un romanzo omonimo di Eric Jager). La vera storia di una donna nel medioevo, sposata, che subisce uno stupro da parte di un ex amico del marito e decide di denunciare. Lo stesso episodio è raccontato da tre punti di vista diversi, anche con gli occhi del violentatore stesso. Appena inizia la parte del violentatore, un ragazzo in sala sussurra: “Ecco, la stronza si è inventata tutto”.

Invece no, sorpresa, lo stupro c’era stato eccome e non è uno spoiler. Eppure quello spettatore ha espresso un’opinione condivisa dal 10,3% degli italiani (senza distinzione di sesso), ovvero che spesso le accuse di violenza sessuale sono false.  Reazioni come quelle del ragazzo rendono necessaria una giornata come oggi. Magari lui non ha mai toccato una ragazza contro la volontà di lei, ma certo il suo pensiero alimenta una cultura che tende a giustificare certi colpevoli verso la donna, non solo in senso fisico, ma anche quello che la tiene in condizioni di sudditanza psicologica, di ricatto emotivo, di dipendenza economica.

Forse leggere libri non risolverà il problema, ma è una cosa sempre saggia da fare. Ne abbiamo selezionati cinque, che possono essere riassunti con la frase: “L’Amore non è violenza”.

Lucia Annibali lotta ancora: Io ci sono. La mia storia di “non” amore

Lucia Annibali in Io ci sono. La mia storia di “non” amore (BUR Biblioteca Universitaria Rizzoli, 2015), ha deciso di raccontare la sua storia. Il suo ex Luca Varani, nell’aprile del 2013, pagò due sicari per tirarle addosso l’acido, sfigurandole per sempre il volto. La Annibali racconta tutto dal corteggiamento, al processo, alla loro relazione che “era come stare con una bestia”. Per questo libro l’avvocata Annibali si è avvalsa della collaborazione della giornalista Giusi Fasano. Interessante la scelta del sottotitolo: La mia storia di NON amore. In molti e in molte non hanno ancora chiaro ciò che amore non è, gli stessi giornalisti spesso legano i femminicidi all’amore. Un errore grave con tragiche conseguenze sulle nostre vite.

Gessica Notaro si racconta in un libro necessario

Gessica Notaro, Nata sotto una buona stella (Mondadori). Un episodio simile è capitato a Gessica Notaro, cantante e addestratrice di delfini. Il 10 gennaio 2017, a sei anni esatti dalla morte di suo fratello, l’ex fidanzato l’ha colpita con l’acido. Da quel momento per anni è stata costretta a portare una benda all’occhio sinistro. Ancora ricoverata all’ospedale Gessica pensa a come sfruttare la sua popolarità (aveva partecipato da poco a Miss Italia) per aiutare le persone a uscire dalle relazioni tossiche. La solitudine l’aveva portata ad accettare un compagno violento. Adesso è rinata e lavora con le donne vittime di violenza.

Valentina Pitzalis racconta come non si può permettere di essere depressa

Valentina Pitzalis, Nessuno può toglierti il sorriso (Edizioni Mondadori, aprile 2014). Tre anni prima di questo libro Valentina Pitzalis (allora ventisettenne) si ritrova la faccia completamente rovinata dal cherosene. Il suo ex marito ha avuto questa idea, perché non voleva che lei fosse libera, perché pensava lei fosse una sua proprietà. La Pitzalis dice di essere morta quel giorno, ma ora è più forte, e la depressione è un lusso che non si può permettere. Ma la vicenda di Valentina non finisce qui: l’ex suocera la diffama, accusandola di aver ucciso il suo aggressore. L’accusa viene archiviata, ma il danno sull’opinione pubblica ormai è fatto.

Sophie Lambda e la sua relazione tossica

Sophie Lambda, L’amore non basta, come sono sopravvissuta a un manipolatore (Laterza, 6 maggio). Questo libro è una graphic novel, solo all’apparenza più “leggero” degli altri. La vera storia di come Sophie si è liberata di Marcus. Lui sembrava affascinante e passionale, ma il loro non è mai stato vero amore. Marcus è diventato un oppressore, Sophie non era più libera di uscire con gli amici, di lavorare, viveva all’ombra del suo fidanzato. Questa è una storia di speranza, che dice che uscire da una situazione così si può, rompendo il silenzio.

Serena Dandini ha dato voce alle vittime di femminicidio

Serena Dandini, Ferite a morte. E se le vittime potessero parlare? (Rizzoli, febbraio 2014). Questo libro, a differenza dei quattro precedenti, è una raccolta di storie, sempre vere come le precedenti, ma finite male. La Dandini ha messo a disposizione la propria penna e la propria popolarità, per “far parlare” delle donne che non ce l’hanno fatta, che sono morte, spesso per mano di chi aveva le chiavi di casa. Con l’aiuto della ricercatrice Maura Misiti, Serena Dandini ha indagato le cause della violenza di genere. Ora le donne dei suoi racconti possono riposare in pace.

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